in vista del sinodo straordinario dell’autunno prossimo sui problemi e le nuove modalità di fare famiglia oggi, in ambito cattolico si intensifica la riflessione e la discussione su tali problematiche
con la pubblicazione dell’ ‘instrumentum laboris’ che serve da base di discussione su tali problematiche la stampa registra appunto tale ulteriore intensità di riflessione e discussione: qui di seguito (con l’aiuto insostituibile del sito ‘finesettimana’) il link a una parte degli articoli apparsi un questi giorni:
Dai gay ai divorziati la svolta dei vescovi “Basta condanne” di Paolo Rodari in la Repubblica del 27 giugno 2014
La difficile realtà delle coppie di fatto, i divorziati risposati e il nodo dei sacramenti, la denuncia del femminicidio e della pedofilia, la questione dell’omosessualità con il «no» al matrimonio gay ma la richiesta di maggiore attenzione pastorale alle coppie dello stesso sesso. Il coraggio delle ragazze madri e lo snellimento delle procedure per la nullità matrimoniale, la contraccezione e la difficoltà del popolo di Dio a seguire l’enciclica Humanae Vitae di Paolo VI. C’è tutto questo nell’ Instrumentum Laboris,
La dottrina ecclesiastica è lontana dalla famiglia nelle forme in cui oggi è conosciuta”. È la stessa Chiesa ad ammettere questa distanza definita “preoccupante” all’interno dell’ Instrumentum Laboris, documento preparatorio in vista del Sinodo straordinario sulla famiglia voluto da Papa Francesco, in programma in Vaticano dal 5 al 19 ottobre.
La «rivoluzione» di Francesco a proposito di morale sessuale, famiglia, matrimonio è soprattutto di approccio, stile, metodo. È in termini di attenzione, sensibilità, vicinanza senza pregiudizi che dal Vaticano spira aria fresca e nuova.
Di là dai singoli punti, l’essenziale lo dice l’arcivescovo Bruno Forte, segretario speciale del Sinodo, quando parla di «una Chiesa accogliente, in uscita» e di un documento che esprime «rigore e onestà nel non chiudere gli occhi di fronte ad alcun problema, per quanto inquietante o scomodo possa sembrare»…
“L’Instrumentum laboris, la traccia che orienterà il dibattito e che è stata presentata ieri mattina in Vaticano, offre una fotografia allarmante di quanto poco conosciuto sia l’insegnamento cattolico in fatto di morale sessuale, soprattutto in Europa e America… (ndr.: forse anche il magistero conosce troppo poco il modo di pensare di vivere di molti credenti)
L’impianto complessivo, pur privo dei toni definitivi di altri documenti vaticani emanati durante i pontificati di Wojtyla e Ratzinger, ribadisce la visione tradizionale della famiglia cattolica: fondata sul matrimonio fra uomo e donna e aperta alla procreazione. Ma all’interno di questo quadro che ovviamente non poteva essere smentito, si notano aperture e sforzi di comprensione delle nuove situazioni.