una vera guerra, parola di papa

il papa: ‘respingere i migranti e’ atto di guerra

 per Papa Francesco respingere in mare gli immigrati e’ un atto di guerra

 lo ha affermato questa mattina nel dialogo a braccio con i ragazzi del Movimento Eucaristico Giovanile, prendendo spunto dal dramma che si sta consumando in Asia dove i “boat people” in fuga dal Myanmar sono respinti nell’Oceano. “Pensiamo – ha detto il Papa – a quei fratelli nostri Rohingya che sono stati cacciati  via da un paese da un altro e vanno sul mare e quando arrivano su un porto danno loro da mangiare e li cacciano di nuovo. E’ un conflitto non risolto: e’ guerra, si chiama violenza, e’ uccidere”.

“Se ti uccido e’ finito il conflitto. Ma non e’ il cammino”, ha detto ai 1500 ragazzi che lo ascoltavano nell’Aula Nervi. Per il Pontefice “quando identita’ diverse vivono insieme, sempre ci saranno i conflitti, ma – ha scandito – soltanto col rispetto dell’identita’ dell’altro si risolve il conflitto. Le tensioni si risolvono nel dialogo, i veri conflitti sociali e culturali si risolvono col dialogo ma prima con il rispetto dell’identita’ dell’altra persona”. Francesco ha parlato del problema degli immigrati rispondendo alla domanda di Gregorius, un ragazzo indonesiano che, ha riassunto il Papa, “ha parlato dei conflitti in una societa’ come l’Indionesia, dove si respira una grande diversita’ intrerna di culture”. “E’ un conflitto sociale. Ma anche i conflitti – ha osservato – possono farci bene, perche’ ci fanno capire le differenze, come sono le cose diverse. E ci fanno capire che se non troveremo la soluzione che risolve questo conflitto ci sara’ una vita di guerra”. Secondo Bergoglio, “il conflitto per essere bene assunto deve essere orientato verso l’unita’. Una societa’ con tante culture diverse – ha spiegato – deve cercare l’unita’ nel rispetto di ciascuna identita’ perche’ il conflitto si risove con il rispetto delle identita’”. “Alla tv e sui girnali – ha aggiunto il Pontefice – vediamo conflitti che non si sanno risolvere e finiscono in guerre perche’ una cultura non tollera l’altra”. Il Papa ha fatto cenno in proposito anche all’integralismo cattolico, un male da evitare. L’atteggiamento verso chi non ha la nostra stessa fede deve essere di apertura. “Non e’ cattolico, non crede, ma tu – ha suggerito – rispettalo, cerca che cosa di buono ha, i valori che ha. Cosi’ i conflitti si risovono con il rispetto delle identita’ e le tensionio con il dialogo”. (AGI) .

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