CCIT – Guadarrama 2017
Omelia del 22 aprile
Claude Dumas
« A chi paragonerò questa generazione? »
Questa pagina del Vangelo ce la dice lunga sull’opinione che si facevano di Cristo gli uomini del suo tempo e in particolare quelli che gli erano ostili. Che direbbe Lui della nostra generazione ? Che direbbe Lui di noi ?
Questo Vangelo ci parla di quelli che giudicano in maniera negativa il modo di comportarsi di Giovanni il Battista e di Cristo. Niente di quello che il Cristo insegna è accettato tanto dal mondo di ieri che da quello di oggi per il fatto che siamo immersi in una società che offre solo beni di consumo e occasioni di piacere.
« A chi paragonero … » Queste parole un po’ ironiche del Cristo si applicano dunque bene alla nostra società e tracciano un quadro chiaro del nostro comportamento umano…ora Gesù fa capire a quelli che l’ascoltano e dunque a noi tutti ! – la loro incoerenza, la loro incostanza, la loro mentalità mutevole e persino capricciosa : se è il momento della gioia e della danza, tengono il broncio e hanno « un’aria da quaresima » ; se è il momento del lutto e del raccoglimento, non piangono e non fanno silenzio !
Giovanni il Battista che non mangia e non beve è tacciato di ossesso o di pazzo . Lui invita alla conversione… il suo stile profetico urta e irrigidisce i dottori della legge ; la sua ascesi scoraggia una generazione rammollita . Predica una religione severa e non funziona… non è distinto domandare di cambiare vita… di rimettersi in questione…
Gesù , il Figlio dell’ Uomo, che partecipa alle gioie dell’umanità (nozze di Cana) viene con una religione d’amore e non funziona neanche… Lui è criticato per la sua umiltà , perchè insegna a non umiliare i piccoli ,perchè invita ad avere un cuore puro , perchè insiste sull’aspetto passeggero delle cose materiali , perchè ci domanda di perdonare anche ai nostri nemici. Frequenta la tavola dei peccatori pubblici ed è trattato da « ingordo » e da « lassista »!beve forte,e non seleziona le sue amicizie.
Non rifiuta alcun invito spingendosi addirittura a provocarli. Il suo gusto , il suo bisogno di convivialità è cosi smisurato che gli valgono critiche aspre dai dottori della Legge. La tavola è il luogo in cui Gesù , in mancanza degli invitati che non hanno accettato , invita tutti gli umani, anche se fossero marginali,scomunicati,respinti . La tavola apre sulla gioia di un incontro a cuore aperto
« L’ingordigia » di Gesù ci rivela qualcosa di grande : il desiderio di Dio di gratificarci della sua misericordia.Non siamo come i ragazzini del Vangelo, insensibili al flauto di questa musica. Danziamo di gioia per la sua « ingordigia » di salvarci.
Si, ma sapremo accordarci ai fatti del mondo d’oggi…Siamo spesso cosi poco o per niente accordati a quello che succede.
Ora, attraverso tutte queste critiche, Gesù ci invita ad accordarci ai progetti di Dio per noi e per la storia . I progetti di Dio , noi possiamo percepirli solo nella vita . Accordarci ai progetti di Dio significa , accordarsi alla vita come si presenta a noi. Accordarsi come ci si accorda alla musica in una danza . Come in una danza bisogna accordarsi anche con il suo partner . Da sempre, Dio fa alleanza con noi e sposa la nostra umanità per farci entrare nella danza del suo amore .
Non so ballare, non ho mai imparato . Faccio difficoltà a seguire la musica , sto là a guardare senza en
trare nella danza…è in quel momento che sento qualcuno che mi dice : « non fa niente…lasciati
guidare , io so ballare, conosco i passi da fare »… E se con Dio noi ci lasciassimo guidare, non saremmo capaci di ballare ?…Lui conosce la musica. L’ha scritta Lui. Conosce i passi. Allora accettiamo di lasciarci guidare per entrare nella danza della Vita.