«Il sacrificio di perderti è grande, ma nella Chiesa non c’è spazio per possessi egoistici, e quindi con fiducia ti affidiamo al tuo nuovo popolo e al suo presbiterio»
così il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, si è rivolto a padre Giovanni Roncari, vescovo eletto di Pitigliano Sovana e Orbetello, che ha ricevuto l’ordinazione episcopale nella cattedrale di Santa Maria del Fiore.
nell’omelia, Betori ha sottolineato la gratitudine »di tutta la Chiesa fiorentina, che tanto ti deve, specialmente i suoi sacerdoti che, come me, non ti cancelleranno mai dal loro cuore»
A imporre le mani su Padre Roncari anche i due immediati predecessori alla guida della diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello, Guglielmo Borghetti e Mario Meini, in segno di continuità e comunione. Nel Duomo di Firenze anche moltissimi preti della diocesi di Firenze, dove padre Roncari ha ricoperto negli ultimi anni l’incarico di vicario episcopale per il clero, i parrocchiani di San Francesco e Santa Chiara a Montughi dove è stato prima viceparroco e poi parroco per oltre trent’anni, i suoi studenti della facoltà teologica dell’Italia centrale dove da molti anni insegnava storia della Chiesa, e tantissimi suoi confratelli della Provincia toscana dei frati cappuccini e delle altre congregazioni della famiglia francescana. Presenti anche sacerdoti e fedeli della sua nuova diocesi, tra cui alcuni sindaci dei comuni del territorio, arrivati per fare festa insieme al loro nuovo vescovo.
Nella festa di Cristo Re, Betori ha ricordato che Gesù definisce la propria regalità come una testimonianza alla verità: «possiamo allora pensare il ministero del vescovo come un farsi carico del cammino del gregge che ti viene affidato, caro padre Giovanni, per illuminarlo secondo la verità di Cristo, per condurre la tua gente alla condizione di uomini e donne liberi di camminare lungo le strade del bene».
«Un’esigenza alta – ha proseguito – che Papa Francesco, come è noto, ha esemplificato nell’invito ai vescovi a stare uniti al loro gregge, nel triplice atteggiamento della guida che ne orienta il cammino, del fratello che ne condivide gioie e sofferenze, soprattutto quelle dei più poveri, del servitore che raccoglie i dispersi ma anche si lascia indirizzare dal senso di fede del popolo. Questa esperienza di condivisione di fede, speranza e carità con il tuo popolo di Pitigliano-Sovana-Orbetello imploriamo oggi per te, caro padre Giovanni, e per questo invochiamo lo Spirito del Signore su di te».
Al termine della celebrazione padre Roncari ha ringraziato i suoi genitori, la famiglia francescana, i vescovi, i sacerdoti, i laici, della diocesi di Firenze con cui ha camminato per tanti anni, e il popolo della diocesi di Pitigliano, Sovana e Orbetello a cui ha chiesto: «fatemi spazio nel vostro cuore, cammineremo insieme nelle vie del Signore».
Il nuovo vescovo farà ingresso nella cattedrale di Pitigliano il prossimo 29 novembre, prima domenica di Avvento: la sua nuova diocesi, nel sud della Toscana, copre un vasto territorio che va dal Monte Amiata all’Isola del Giglio.
Nato a Verona il 19 agosto 1949, è arrivato ancora bambino a San Piero a Ponti. Ha frequentato il Seminario dei Frati Minori Cappuccini, iniziando nel 1966 il noviziato. Il 20 agosto 1972 ha fatto la professione solenne e il 22 marzo 1975 è stato ordinato sacerdote.
«In caritate et laetitia»:è un motto dal sapore molto francescano quello scelto da padre Giovanni Roncari. Nel suo stemma, realizzato dal grafico araldista Giuseppe Quattrociocchi, oltre al simbolo dell’ordine francescano (ossia la mano di Cristo incrociata con la mano di san Francesco, entrambe segnate dalle Stimmate) anche un ponte, che richiama il paese di san Piero a Ponti da cui padre Roncari proviene, la stella mariana e il giglio di Firenze, la città dove per tanti anni ha svolto il suo ministero.