Dio non è rivale dell’uomo

QUALI BEATI?

di don Aldo Antonelli

Pegui

«Non mi piacciono i beati.

Quelli che credono di essere della grazia
perché non hanno la forza per essere della natura.

Quelli che credono di essere nell’eterno
perché non hanno il coraggio di essere nel tempo.

Quelli che credono di essere con Dio
perché non stanno con le persone.

Quelli che credono di amare Dio
perché non amano nessuno».
(Charles Peguy)

“essere della natura”, “essere nel tempo”, “stare con le persone”, “amare qualcuno”, non sono cose che possano essere bypassate in nome di Dio e/o della Fede 
NO!
 sono bensì, per noi credenti, il punto minimale di partenza, la base obbligata sulla quale impiantare il fuoco di Dio, la provocazione del suo “andare oltre”, la scommessa della Speranza che non produce evasione ma provoca la lotta.
Noi non possiamo chiudere gli occhi sul mondo degli uomini in quella che Naisbitt chiama la “civiltà della parentesi”, né ci è dato di ammorbidire la profezia con i trucchi di una religiosità a buon mercato.
Leggere questo discorso delle Beatitudini è come un nuotare controcorrente. A fatica ma con gioia.
Contro la stupidità propria di quanti amano ammutinarsi nei bunker delle felicità convenzionali queste beatitudini sono modulate sul registro della solidarietà con tutti gli oppressi, con tutte le vittime, con tutti gli emarginati.
Gesù non beatifica quelli che la società ha reso poveri, i disgraziati della terra, ma quelli che sono poveri per lo spirito… «L’invito di Gesù è alla condivisione, non all’elemosina. L’elemosina crea un benefattore e un beneficiato, la condivisione invece produce dei fratelli» (Alberto Maggi).
Come in un refrain si alternano, ritmicamente, i verbi: al presente e al futuro. Un presente con il quale fare i conti ma da non consacrare. Un futuro che non sia evasione ma che muova i passi dell’uomo.
Ivi è la beatitudine:
nella “con-passione”, non nella “in-differenza”;
nella ricerca, non nella difesa;
nel cammino, non nel domicilio;
nella relazione d’amore, non nell’isolamento del narciso.