discriminazioni istituzionali

divieto ai nomadi

succede ancora in Italia: discriminazioni che periodicamente si ripropongono

Sta facendo parecchio discutere un singolare divieto di sosta presente sul territorio comunale di Fermo. Per l’esattezza a Casabianca, in un’area comunale, a due passi dal centralissimo viale che porta al mare. Cos’è? Un divieto di sosta “ai nomadi” che rischiano, stando al messaggio che arriva dal cartello, la rimozione forzata della vettura.
Chiaramente il messaggio non è rivolto al noto gruppo pop rock che tanti successi ha mietuto nella storia musicale italiana che, anzi, se venisse a soggiornare a Fermo sarebbe certamente benvenuto. No, il messaggio è per i nomadi veri, ovvero per quelle popolazioni che vivono spostandosi da un posto all’altro. Ma attenzione: non ai pastori, ai beduini o ai berberi ma, mettiamola così, agli zingari, ecco! Nessuna multa è stata finora elevata e, a quanto risulta, nemmeno un’auto, una roulotte o un camper sono stati portati via dal carroattrezzi.
Allora a che serve quel cartello? E soprattutto: non rischia di essere discriminatorio? Se non lo è allora il sindaco di Porto Sant’Elpidio Nazareno Franchellucci può mandare una pattuglia dei suoi vigili a Fermo per apprendere le modalità in base alle quali i nomadi possono essere multati, i camperisti “normali” no. Così risolverebbe una volta per tutte l’annoso problema dell’area camper sul lungomare della sua cittadina dove d’estate arrivano, insieme ai camperisti, carovane di zingari e nessuno può dire loro niente perché altrimenti sarebbe discriminatorio. Se funziona potrebbe piazzare un cartello come quello di Casabianca e via. Problema risolto.

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