sempre più frequenti le forme di intolleranza che il governo francese, soprattutto nella persona del suo ministro dell’interno, esprime nei confronti del popolo rom
Francia, espulsione di ragazza rom fa tremare il governo socialista
L’espulsione di Leonarda e della sua famiglia dalla Francia fa tremare la Gauche al potere. Oggi questa ragazza rom di 15 anni si trova in un appartamento di due stanze a Mitrovica, nel nord del Kosovo, paese di origine di suo padre. Ma né lei né i suoi fratelli conoscono una parola in albanese.
Il 9 ottobre, la polizia l’ha prelevata durante una gita scolastica per portarla in aereoporto, dove già l’attendevano i suoi famigliari.
Leonarda Dibrani: “Sono stata male, mi vergognavo di fronte ai miei compagni. Alcuni mi chiedevano: Perché la polizia ti sta cercando? Chi hai ucciso? E io non ho capito più niente, non sapevo cosa dire, mi sono messa a piangere”.
Nel mirino è finito Manuel Valls, il ministro dell’Interno di cui ora anche alcuni esponenti socialisti chiedono apertamente le dimissioni. “Quando una richiesta di asilo viene respinta e non ci sono più ragioni per rimanere sul suolo francese – si difende il ministro – la legge va applicata. E la legge prevede l’espulsione”.
Oltre a Valls, che da mesi predica fermezza su rom e migranti in generale, la scossa ha investito tutto il governo. Il primo ministro, Jean-Marc Ayrault, è stato costretto a promettere che “se sono stati commessi errori, il provvedimento sarà annullato e la famiglia tornerà in Francia affinché il caso sia riesaminato”.
Un’indagine amminsitrativa è in corso e i primi risultati dovrebbero arrivare in meno di 48 ore. La legge francese non prevede che i minori possano essere fermati dalla polizia mentre sono a scuola o durante una gita di istituto.
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