“i talebani non mi ridurranno mai al silenzio…”
MALALA YOUSAFZAI, la giovane pachistana sopravvissuta a un attentato dei talebani in Pakistan lo scorso ottobre, è intervenuta all’Onu, dove ha incontrato il segretario generale Ban Ki-moon, nel giorno del suo sedicesimo compleanno.
A testa alta, coperta da uno scialle di Benazir Bhutto, con la voce ferma di chi ha già la consapevolezza di essere un simbolo – nonostante la giovane età – afferma: “Quando mi hanno sparato la paura è morta, così come l’essere senza speranza. Dallo sparo sono nati forza e coraggio. Oggi non è il mio giorno, è il giorno di tutti coloro che combattono per i propri diritti. I talebani non mi ridurranno mai al silenzio e non uccideranno i miei sogni”.
Le sue parole sono state accompagnate dall’ovazione dell’assemblea: “Ecco la frase che i talebani non avrebbero mai voluto sentire: buon sedicesimo compleanno Malala”, ha detto l’ex premier britannico Gordon Brown, oggi inviato delle Nazioni Unite per l’educazione.