i vescovi americani non sembrano in sintonia con papa Francesco

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Intervista allo storico Faggioli: il 20% dei vescovi Usa volta le spalle a Papa Francesco

EPISCOPATO USA, LO STORICO FAGGIOLI: <DUE VESCOVI SU DIECI SONO CONTRO IL PAPA>

Articolo pubblicato sul Resto del Carlino, edizione di Ferrara, il 16 novembre 2013

A Ferrara ha lasciato i genitori, lui è salito in cattedra Oltreoceano. Non in senso figurato, ma con tanto di lezioni e studenti pronti ad ascoltarlo. Indirizzo, l’Università di St.Thomas, a St Paul (Minnesota), dove Massimo Faggioli insegna Storia del cristianesimo. Classe 1970, autore di diverse pubblicazioni (fra queste Nello spirito del concilio. Movimenti ecclesiali e recezione del Vaticano II) il professore si è formato al prestigioso Istituto per le scienze religiose di Bologna, per decenni diretto dallo storico Giuseppe Alberigo, padre della monumentale e discussa Storia del Concilio Vaticano II. Negli Usa Faggioli ha messo su famiglia, una moglie e una figlia, e soprattutto si sta facendo apprezzare come osservatore di una delle Chiese in cui la polarizzazione tra conservatori e liberal è tra le più marcate del pianeta. Di questo dovrà tenere conto anche il presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, monsignor Joseph Edward Kurtz (Louisville), fresco di nomina al posto del gagliardo cardinale Timothy Dolan di New York.

I vescovi a stelle e strisce tornano al passato e, dopo lo strappo del 2010, come tradizione, hanno eletto al vertice il vice in carica: professor Faggioli, era una scelta prevedibile?

<Alcuni l’avevano prevista ed era una delle opzioni probabili. La scelta di Kurtz al primo turno e con larga maggioranza testimonia che l’elezione di Dolan, che scavalcò l’allora numero due, il progressista Gerald Kicanas, fu un’operazione della fazione più conservatrice>.

Con quale obiettivo?

<Quello di tentare di uniformare l’episcopato Usa alla linea ratzingeriana. Ora la Conferenza episcopale degli Stati uniti sembra tornare a una normalità istituzionale violata tre anni fa>.

Che tipo è monsignor Kurtz?

<Un moderato, lontano dagli ideologi che hanno dominato la scena nell’ultimo decennio, tra il cardinale Francis George e Dolan. Dalle credenziali pro-life inattaccabili, è un vescovo che sta meno sotto i riflettori rispetto al cardinale di New York. Dolan ha lasciato molti cattolici, anche tra i vescovi, delusi dal suo triennio di presidenza>.

L’elezione dell’arcivescovo di Louisville è una vittoria della linea moderata di papa Bergoglio su Dolan che ha schierato l’episcopato in trincea contro l’Obamacare in nome della lotta all’aborto, senza dimenticare qualche frecciatina allo stesso Francesco?

<È una vittoria della linea ‘moderata’: quello che è chiaro, però, è che c’è un 20% dei vescovi che non è contento del papa. Sono gli 87 prelati che hanno votato come vicepresidente per Charles Chaput, l’arcivescovo di Philadelphia, una personalità ideologica e divisiva>.

Proprio il pellerossa in questi mesi ha alzato il tiro, criticando apertamente Bergoglio. Per il momento, comunque, come numero due è stato scelto l’arcivescovo di Galveston-Houston, Daniel DiNardo, un italo-americano.

<Sì, un cardinale. Questo è forse il sintomo della voglia della Chiesa americana di alzare il profilo della sua dirigenza internamente e nei confronti di Roma>.

 

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