IL FIGLIO DELL’UOMO RADUNERA’ I SUOI ELETTI DAI QUATTRO VENTI
commento al vangel odella domenica trentatreesima del tempo ordinario (15 novembre 2015) di p. Alberto Maggi:
Mc 13, 24-32
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo. Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».
Il capitolo 13 del Vangelo di Marco è estremamente complesso. L’evangelista ne è consapevole al punto che al versetto 14 dice “chi legge”, cioè il lettore, “capisca”. Vediamo allora di capire quello che l’evangelista ci trasmette. In quei giorni, dopo quella tribolazione… la tribolazione è stata la distruzione del tempio e di Gerusalemme, che Gesù ha annunziato. E qui Gesù, rifacendosi ai testi dei profeti, in particolare il profeta Isaia, usa il linguaggio profetico della caduta dei regimi oppressori. E dice Gesù: “Il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce”. Il sole e la luna in quella cultura erano divinità adorate dai popoli pagani. Quindi le divinità pagane perdono il loro splendore. Perché? Gesù prima aveva detto: “E’ necessario che il vangelo, la buona notizia, sia proclamata a tutti quanti”. Allora il 1 processo di liberazione che è iniziato con la caduta di Gerusalemme, comincia a dare effetti. L’annuncio della buona notizia con la luce, lo splendore del vero Dio, mette in ombra tutte le false divinità. Ecco gli effetti: “E le stelle cadranno dal cielo”. Cosa si intende per “stelle”? A quell’epoca tutti coloro che detenevano un potere, il re, l’imperatore, il faraone, si consideravano di condizione divina, per cui stavano metaforicamente nei cieli, considerati come stelle. Allora Gesù, attraverso l’evangelista, ci dice che tutti quei regimi, quei potenti, che basano il loro potere su false divinità, dal momento che c’è l’annuncio del vangelo di Gesù, queste false divinità perdono il loro splendore e queste stelle incominciano a cadere una dopo l’altra. Qui il riferimento di Gesù è all’oracolo contro Babilonia del profeta Isaia, dove il profeta contro il re di Babilonia dice: “Come mai sei caduto dal cielo, astro del mattino, figlio dell’aurora? Volevi dire ‘salirò nel cielo’ e invece sarai sprofondato negli inferi”. Quindi l’effetto positivo dell’annunzio della buona notizia di Gesù è che tutte le strutture di potere, ogni regime basato sul potere, cadrà per la liberazione dell’uomo. “E le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte”. Nei cieli, secondo l’evangelista, c’è il Padre, il figlio dell’Uomo e gli angeli. Le potenze sono poteri che usurpano la condizione divina, e incominciano ad essere sconvolte. Quindi Gesù assicura: “Allora vedranno”. Gesù non dice “vedrete”, ma “vedranno”. Chi è che vedrà? I potenti che cadono dal loro trono. “Il figlio dell’Uomo venire sulle nubi”. Le nubi indicano la condizione divina. “Con grande potenza e gloria”. Nel momento in cui le potenze sono sconvolte, le stelle incominciano a cadere, si manifesta la potenza e la gloria nel Figlio dell’Uomo. E Gesù aggiunge che “Egli manderà gli angeli”, cioè quanti lo hanno aiutato a realizzare la sua opera, “e radunerà i suoi eletti”. La caduta dei persecutori sarà il trionfo dei perseguitati. “Dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.” Tutto questo per un nuovo inizio. E poi Gesù continua: “Dalla pianta di fico”… Il fico già è apparso in questo vangelo come immagine del tempio, dell’istituzione religiosa che era tutto splendore ma niente frutto, tutto foglie e niente frutto. “Imparate la parabola”. E’ una parabola particolare, potremmo tradurre con “quella parabola”. Ma qual è la parabola? E’ quella che Gesù ha pronunziato contro l’istituzione religiosa, i sommi sacerdoti, è la parabola dei vignaiuoli omicidi ai quali Dio toglierà la vigna. “Quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi”… quindi Gesù si rivolge alla sua comunità … “quando vedrete accadere queste cose, sappiate che è vicino, è alle porte”. Che cosa è vicino? Che cosa è alle porte? Il regno di Dio. Nel momento che cade Gerusalemme e cade il tempio, questo grande ostacolo per andare a predicare la buona notizia anche ai pagani; dal momento che con l’annunzio della buona notizia tutti i poteri che si basano sul dominio, sullo sfruttamento dell’uomo incominciano a cadere, ecco che si inaugura il regno di Dio. E Gesù rassicura: “In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga”. Sappiamo che la distruzione di Gerusalemme sarà nell’anno 70. La rovina di Gerusalemme permetterà l’entrata dei pagani nel regno di Dio. “Il cielo e la terra passeranno”, cioè tutto passerà, “ma le mie parole non passeranno”. Quindi la certezza assoluta che se la comunità annunzia e vive la buona notizia di Gesù, ogni sistema ingiusto, ogni sistema oppressore cadrà perché tutti i potenti, tutti i regimi hanno i piedi d’argilla e prima o poi sono destinati a cadere. E poi questo brano finisce con un’immagine di grande fiducia. “Quanto però a quel giorno”, è il giorno della morte di Gesù, “o a quell’ora”, l’ora della persecuzione e morte dei suoi discepoli, “nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre”. Cosa ci vuol dire Gesù? Non è importante conoscere il momento, ma sapere che è nelle mani del Padre. Quindi questa pagina si chiude con un invito a fidarsi pienamente dell’azione del Padre. Quindi è una pagina pienamente positiva, certamente non una pagina che tende a mettere paura alle persone, quanto a liberarle e soprattutto è una pagina che incoraggia la piccola comunità dei credenti che si trova impotente di fronte ai grandi regimi che governano il mondo.