Maselli
una vita per il dialogo.
“Il sogno? L’unità dei protestanti”
lunedì 7 marzo i funerali dello storico e pastore valdese nella basilica di San Frediano
il suo impegno per l’ecumenismo e l’esperienza da deputato
non deve stupire la scelta della basilica (cattolica) di San Frediano per l’ultimo saluto a Domenico Maselli, pastore emerito della Chiesa valdese di Lucca e figura di spicco del mondo protestante ed ecumenico. L’appuntamento di lunedì 7 marzo alle 14.30 con i funerali di Maselli, infatti, ha un forte valore simbolico (proprio a San Frediano si riunivano i sostenitori della Riforma nel ’500 prima di essere costretti a fuggire) e di testimonianza e apertura al dialogo che è stata sempre la cifra distintiva della vita di Maselli come pastore, come docente e come persona impegnata nella vita politica. Così, alla notizia della sua morte (avvenuta venerdì 4 marzo all’età di 82 anni) e in previsione di una larga partecipazione, troppo larga per il piccolo tempio valdese di via Galli Tassi, da parte della diocesi cattolica c’è stata subito la decisione generosa di mettere a disposizione una chiesa per i funerali e la scelta è caduta su San Frediano come aveva chiesto lo stesso Maselli
Da tempo Maselli era malato, ma ha combattuto con forza contro la malattia, partecipando agli appuntamenti ecumenici e agli incontri quasi fino alla fine. Il 14 dicembre c’è stata la sua ultima intervista pubblica all’interno del laboratorio “Fede e pensiero al presente” a LuccaLibri, poi l’ultima uscita pubblica in occasione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani.
Pastore valdese (dopo una formazione nelle “Chiese evangeliche libere“) Maselli ha guidato la Federazione della Chiese Evangeliche in Italia dal 2006 al 2009, è stato eletto deputato (con i Ds) nel 1994 e nel 1996, impegnandosi su molti fronti a partire da quello della libertà religiosa. Docente universitario (ha insegnato storia del cristianesimo all’Università di Firenze), Maselli ha legato gran parte della sua vita a Lucca in servizio come pastore nella Chiesa valdese e animando le iniziative ecumeniche e quelle culturali del centro dedicato a Pier Martire Vermigli, che fu proprio priore di San Frediano prima di aderire alla Riforma protestante.
Uomo di dialogo, Maselli era molto ammirato «dalle scelte eroiche» di Papa Francesco («anche se un Papa non fa primavera», precisava, rispetto al “gelo” ecumenico degli ultimi anni) e teneva molto a spronare le varie chiese cristiane «ad annunciare Gesù e non loro stesse». Proprio nell’intervista del 14 dicembre ha ricordato il suo sogno, quello dell’unità degli evangelici italiani: «Un’unità che il protestantesimo può trovare solo in Gesù Cristo».