inno da brividi! … ma anche i nostri non brillano per gentilezza!

l’inno dell’Isis con sottotitoli in italiano
“da te verremo con scempio e morte”

 


la bandiera dello stato islamico

la bandiera dello stato islamico

è all’attenzione dell’intelligence un video con un “inno” dell’Isis sottotitolato in italiano, in cui si minacciano sgozzamenti e “punizioni” varie, che circola sui canali web frequentati dagli estremisti islamici. “Presto, presto” è il titolo della canzone, scovata su internet dal sito Wikilao, che inizia con: “Presto… presto rimarrete sorpresi, come un fulmine a ciel sereno vedrete le battaglie sorgere sulle vostre terre”. Altre frasi cantate recitano: “Mi hai dichiarato guerra con l’alleanza della miscredenza, goditi dunque la mia punizione”; “più a lungo persisterai a combattere, più soffrirai”. Il brano prosegue poi con un’escalation di minacce: “Da te verremo con scempio e morte”, “noi di sangue le ampie strade ricopriamo grazie ai coltelli affilati che tranciano le gole ai cani in raduno quando si ammassano”.

A diffondere la canzone è il Centro Ajnad, che fa riferimento al sedicente Stato islamico.

Isis, l’inno tradotto in italiano: “Più combatterai, più soffrirai”

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L’ultimo contenuto pubblicato in internet dall’Isis è un video che in realtà contiene una canzone che inneggia alla violenza di massa nei piani futuri del gruppo terroristico. la scoperta è stata fatta dal sito Wikilao, che ha diffuso immediatamente la notizia ed il video è passato alle mani dell’intelligence e dell’antiterrorismo italiani. Le immagini sono accompagnate da frasi altrettanto forti e di grande carattere minatorio, rivolte agli internauti più sensibili a questo tipo d’intimidazioni. “Presto… presto rimarrete sorpresi! Come un fulmine a ciel sereno vedrete le battaglie sorgere sulle vostre terre”: così canta l’esordio dell’inno, auspicando sventura e morte ai nemici del Califfato autoproclamato. Poi, un’invocazione alla guerra ed ai propositi che ne sostengono le gesta:”Affidiamo ai coltelli il compito di sventrare e sgozzare”, si legge, “che magnifico farlo attraverso un coltello assetato di vendetta!” Tra i bersagli del messaggio, anche i soggetti maggiormente suscettibili al terrorismo mediatico, che si basa proprio sul panico che semplici informazioni (per quanto ipotetiche) possono scatenare e diffondere in tutta la popolazione a partire dalle preoccupazioni di un sono individuo. Si tratta, peraltro, di minacce che l’Isis ha rivolto ad altri bersagli, ma che possono incutere negli internauti lo stesso terrore che i nostri stessi media hanno già in parte diffuso.