la giusta ironia di M. Serra su Berlusconi
Dopo la condanna in primo grado, la condanna in appello, la conferma della Cassazione, verrà presentato un ricorso alla Corte europea. Se il ricorso alla Corte europea non dovesse avere successo, Berlusconi ricorrerà alle Nazioni Unite. Se le Nazioni Unite rimanessero sorde e cieche, è pronto un appello al Tar del Lazio, sotto la cui giurisdizione, come è noto, ricade l’intero pianeta. Ove il Tar del Lazio fosse oberato di pratiche, e lo sportello chiuso sul naso dell’avvocato Ghedini da un impiegato scortese, si presenterà un dettagliato esposto-denuncia al Tribunale di Saturno, nel quale giudici a forma di alga, ferratissimi, propendono in genere per l’assoluzione. Se da Saturno arrivasse una nuova delusione, allora Berlusconi farà appello al Papa, al Dalai Lama, agli imam di Persia, affinché sia il giudizio di Dio, non quello fallace degli uomini, a regolare la questione. Se anche Dio opponesse l’ostinato silenzio che gli è proprio, lo staff degli avvocati stilerà una memoria che potrà essere aperta solamente dopo il 2123, e affiderà ai posteri, e solo a loro, la sentenza.
Dopodiché ci si chiede: ma non era a favore del processo breve?
Da La Repubblica del 31/08/2013.