le bufale di internet contro i rom
«Il tesoro dei Rom trovato a Grosseto». Ma è una bufala
falsa notizia circola sul web e sui social: smascherata e rimossa, ha comunque seminato odio a sfondo razzista:
la ricostruzione giornalistica di Gabriele Baldanzi
Grosseto, negli ultimi giorni, è stata al centro di una delle tante bufale che imperversano sul web, sui social. Ha ottenuto infatti centinaia di like, visualizzazioni e rilanci la storia _ assolutamente falsa _ dei 6 milioni di euro in contanti ritrovati in un campo Rom, proprio a Grosseto. Tutto inventato, tutto costruito ad hoc per viralizzare, creare dibattito, rinfocolare odio. E infatti si contano centinaia di commenti alla notizia in cui si offende questa etnia e si getta discredito su una parte politica.
Il lancio della notizia è avvenuto su Gsn, acronimo di Generazione Social Network, poi alcuni quotidiani on line hanno ripreso la storia dandole ulteriore risalto. Riportiamo integralmente l’articolo, falso dalla prima all’ultima riga.
«Grosseto, 1° dicembre 2014. Il tutto ha avuto inizio questa mattina a seguito di una denuncia per aggressione presentata da una donna anziana che sosteneva di essere stata aggredita durante la notte da un gruppo di persone con l’accento dell’Est, quasi certamente provenienti dal campo Rom nelle vicinanze della sua casa. All’alba i Carabinieri hanno così data il via a una serie di interrogatori e perquisizioni, non gradite però dalle famiglie Rom che sin da subito si sarebbero scagliate contro gli agenti con l’ausilio di spranghe e sassi. A seguito dell’arresto di alcuni giovani e all’allontanamento dei minori, avrebbero avuto inizio le perquisizioni che hanno portato alla luce un fucile, una pistola e circa 6 milioni di euro in contanti; il tutto occultato all’interno di un materasso messo a terra e utilizzato per dormire da due bambine di 7 ed 8 anni, quasi sicuramente ignare della fortuna posseduta all’interno del loro “letto” e le quali ogni giorno venivano sfruttate e inviate dai loro genitori a chiedere l’elemosina nel parcheggio di un supermercato non molto distante. Il tutto ha inizialmente destato molti sospetti, viste le condizioni igieniche e le presunte condizioni economiche della famiglia, la quale, sin dal loro arrivo in Italia ha sempre ottenuto un sostegno economico dal Comune, addirittura recandosi per circa due volte al mese alla sede provinciale per il ritiro dei buoni pasto e la consegna delle bollette per richiedere il pagamento da parte del Comune».
Qualcuno però, per fortuna, ancora si interroga su ciò che è vero e ciò che non lo è. E così sono stati subito colti ed evidenziati errori e anomalie nell’articolo. Il sito Bufale.net, per esempio, raccogliendo la segnalazione di alcuni lettori grossetani, ha ricostruito la filiera del presunto scoop. In primo luogo risulta farlocca la data riportata: “1° dicembre 2014”? In realtà questo testo è la riproposizione di un pezzo identico che lo stesso portale aveva pubblicato sui social il 28 novembre, rimettendolo in circolo tre giorni dopo, con il mutamento di data. Probabilmente per riaccenderne la viralità. Non solo. Anche le immagini della notizia risultano riciclate. L’articolo è stato sicuramente redatto con l’aiutino di Google Immagini. Interpellato, infatti, con alcune parole chiave come “Milioni di euro” ecco che appare l’hyperlink corretto alla prima immagine utilizzata. Proviene da un articolo del quotidiano la Repubblica, relativo al sequestro, ad opera della gendarmeria francese, di un’ingente somma di denaro nascosta in un’Audi. Fatto avvenuto a Strasburgo. Insomma nulla a che vedere con i Rom e con Grosseto.
E infatti martedì la notizia è stata rimossa. Nel frattempo si è capitalizzato sul diffuso sentimento contro i nomadi, collezionando in un unico testo tutti i pregiudizi più in voga: zingari violenti, sfruttatori dell’infanzia, fino al “tesoro segreto” che si vorrebbe custodito in baraccopoli e tendopoli.