PARIGI “Se vorrà proseguire la scuola in Francia, potrà farlo. Ma dovrà venire da sola”. Il presidente della Repubblica francese, Francois Hollande, rompe il silenzio sul caso Leonarda Dibrani, la quindicenne rom fermata dalla polizia mentre era in gita scolastica. Immediata la risposta della ragazza: “Non tornerei mai in Francia da sola, non abbandonerò la mia famiglia”.
Fino ad oggi il presidente non si era ancora espresso. Lo fa poco dopo la pubblicazione del rapporto d’inchiesta che ha definito “conforme alle regole” l’espulsione. Secondo l’Ispettorato che ha valutato il caso, la ragazza è stata espulsa con la sua famiglia perchè la richiesta di asilo era stata rifiutata. I Dibrani erano dunque irregolari, per questo Hollande ha precisato che Leonarda, se vorrà, dovrà tornare da sola: “Le garantiremo accoglienza”, ha assicurato il presidente. “È senza cuore”, ha detto la ragazza. “Non sono la sola a dover andare a scuola – ha fatto notare -, ci sono anche i miei fratelli e le mie sorelle”.
Nel rapporto che conferma la liceità dell’espulsione, viene allo stesso tempo criticata l’azione della polizia. “Non hanno dato prova del discernimento necessario”, dice il rapporto, che raccomanda di “evitare le espulsioni in ambito scolastico”. In effetti, è stato proprio questo il punto più controverso della vicenda. Il 46% dei francesi intervistati per un sondaggio, si è detto shoccato per la modalità in cui la polizia ha effettuato il fermo. Allo stesso tempo però, i francesi si dicono contrari ad un rientro della quindicenne e la sua famiglia.
Nei giorni scorsi migliaia di studenti si erano mobilitati contro la politica di espulsione messa in atto dal ministro dell’ Interno, Manuel Valls. Il risultato è stato il riesame della procedura di espulsione verso il Kosovo di Leonarda e della sua famiglia, su cui stasera probabilmente si pronuncerà lo stesso ministro.
Valls è finito al centro delle polemiche, attaccato da molti colleghi del partito socialista.
Ma stando a quanto riportano i sondaggi, la sua popolarità è in crescita. Il 74% dei francesi appoggiano il comportamento del ministro, già visto da molti come il successore del debole Hollande. Sempre secondo il sondaggio, condotto dal quotidiano Le Parisien, due francesi su tre non partecipano all’ondata di sdegno e di proteste.