l’invisibilità e la demoralizzante lentezza della realizzazione del regno di Dio

sonniferi

«La sofferenza storica è una sofferenza radicalmente ingiusta. Questa sofferenza non è naturale -malattia,  terremoti, carestie-, ma è storica – causata dall’umanità»

R. Chopp

Molte volte sembra che abbiano ragione quelli che dicono che Tu non esisti e che sei semplicemente una proiezione dell’uomo*. Il dilagare del male si presenta come una prova inconfutabile insieme ai trascurabili risultati ottenuti da quelli che lottano per la tua istanza principale: il ripristino della giustizia nei confronti dei diseredati. Appaiono abbandonati a se stessi, insieme a quelli che vorrebbero sostenere, impelagati in una lotta personale che non gode di alcuna assistenza dall’alto. Perlomeno visibile. Alla fine schierarsi con i poveri sembra portare esclusivamente a subire la medesima sorte non a modificarla. Eppure la mancanza di solidarietà, e di semplice comprensione nei confronti del dolore altrui, giustificata con le esigenze dell’affermazione personale, deforma la nostra umanità aprendo spazi sempre più ampi all’insoddisfazione e all’infelicità. L’oppressione sembra imbattibile, almeno su questa terra, nel tempo storico. Il rinvio della riparazione e del riscatto nell’altra vita non appare convincente anche in virtù delle promesse per l’immediato contenute nella Sacra Scrittura. Ma chi accantona i valori del Vangelo seguendo le indicazioni dettate dalle logiche di morte del mondo ottiene risultati e riesce a conservare il consenso. Sono piccole voci quelle contrarie, spesso solitarie e facilmente accusate di follia. Rimbalzano sull’impenetrabile muro di gomma del pensiero della maggioranza convintamente a servizio dell’Impero. E non producono effetti, nemmeno collaterali, rispetto ai principali sonniferi e allucinogeni sociali (intrattenimento, informazione di regime, sport) a cui la popolazione ha agevolmente accesso.

* “Dicono: «Il Signore non vede, il Dio di Giacobbe non se ne cura»” (Salmo 94,7)

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