lo danno come possibile papa nero: in che mani saremmo!
il cardinale Sarah
“Teoria del gender e matrimonio gay sono una deviazione”
Sarah, che molti indicano come possibile primo Papa nero e africano, contro cardinali e vescovi che “attaccano la famiglia dall’interno della Chiesa”
“a tutti va riconosciuta la libertà di amare: chi vieta agli altri la libertà di amare è più tiranno di chi vieta la libertà di parola”
(che differenza rispetto alla saggia, rispettosa e realistica posizione di E. Bianchi, priore di Bose!)
Il prossimo 8 aprile sarà pubblicata la “Amoris Laetitia”, con la posizione ufficiale del Papa su unioni gay e comunione ai divorziati
di Michele M. Ippolito
“La teoria del gender, il matrimonio tra persone dello stesso sesso, la negazione delle differenze tra uomo e donna sono una deviazione e non capisco come la cultura europea, impregnata di cristianesimo, sia arrivata a questo punto. In Francia mi hanno corretto, mi hanno detto che non posso usare la parola ‘deviazione’, ma non saprei quale altra parola usare. Noi non possiamo dimenticare che Dio ha creato uomo e donna”
In uno dei suoi rari interventi pubblici per la presentazione del suo libro “Dio o niente”, un vero e proprio bestseller della stampa cattolica, il cardinale guineano Robert Sarah, prefetto della Congregazione del Culto Divino e della Disciplina dei Sacramenti, si è espresso a Portici, in provincia di Napoli a pochi giorni dalla pubblicazione del testo “Amoris Leatitia” di papa Francesco, che affronterà anche i temi delle unioni gay e della comunione ai divorziati risposati. “Anche gli scemi – ha continuato Sarah senza giri di parole – riconoscono che tra uomo e donna c’è differenza e complementarietà. L’uomo non è niente senza la donna e viceversa. Questa non è la mia posizione, è la posizione della Chiesa e contro questa deviazione tutti i cristiani, tutte le famiglie devono lottare.” Il cardinale Sarah, nativo della Guinea, da molti viene considerato come il principale punto di riferimento dei tradizionalisti nella Curia romana e, secondo alcuni osservatori, potrebbe diventare in futuro il primo Papa nero ed africano della storia. Nel corso dell’incontro, a cui hanno partecipato oltre cinquecento persone, Sarah ha riferito che, dopo il plauso giuntogli da Benedetto XVI, al termine della messa per la Domenica delle Palme, papa Francesco gli ha detto ‘ho finito di leggere il suo libro, mi è piaciuto molto’. Parole che possono essere messe a confronto con quelle, simili, usate due anni da dal Papa per commentare il principale esponente dell’area progressista, il cardinale Walter Kasper, che, in suo scritto sulla misericordia, aveva aperto alla possibilità di riammettere ai sacramenti i divorziati che avessero contratto una nuova unione civile. Una tesi che, per Sarah, va contro l’istituto della famiglia “attaccata dall’interno della Chisa, una cosa che rappresenta il peccato più grave. Dobbiamo solo sperare che la Chiesa riprenda il suo compito di essere luce. Siamo noi stessi i responsabili del senso di insicurezza che si è creato dopo il Sinodo sulla Famiglia.” Il primo Sinodo, quello del 2014, che sancì una profonda spaccatura tra tradizionalisti e progressisti, per Sarah “è stato una catastrofe: abbiamo fatto uscire un documento inqualificabile. Se noi stessi non siamo sicuri di quello che dobbiamo insegnare, il mondo non può considerare la famiglia come il tesoro della società.” Dopo il secondo Sinodo sul tema delle nuove sfide della famiglia, tenutosi a Roma lo scorso ottobre, ci si aspettava che il Papa rendesse noto in tempi rapidi un documento a sua firma in cui prendeva posizione sulle questioni più spinose. Il documento papale è molto atteso perché finalmente sarà chiara qual è la posizione di Francesco su temi sui quali il pontefice spesso si è espresso in modo non del tutto chiaro, e soprattutto, è necessario perché i padri sinodali, proprio per non creare ulteriori spaccature, al termine dell’assemblea avevano redatto un testo ambiguo proprio sui temi considerati più spinosi. Era stato anche detto che il pontefice avrebbe “battuto il ferro finchè era caldo”. Invece sono passati oltre sei mesi, in cui le bozze dell’esortazione post-sinodale sono stato oggetto di più stesure e continue riscritture, al punto che anche la Congregazione per la Dottrina della Fede, l’ex Santo Uffizio, avrebbe chiesto numerose modifiche al testo originale. Lo stesso Kasper, che pochi giorni fa aveva parlato di un “documento rivoluzionario”, nelle scorse ore ha fatto marcia indietro chiarendo che non ci sarà nessuna rivoluzione, ma, al massimo, qualche riforma.
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