la condanna del Vaticano sui diritti dei minori
l’Onu si è espresso, chiaramente, duramente: il Vaticano e la chiesa cattolica non hanno fatto tutti gli sforzi per essere concretamente e coerentemente dalla parte dei bambini, per combattere efficacemente la pedofilia tra il clero denunciando i colpevoli, superando l’omertà e aprendo gli archivi
così M. Rita Parsi, membro della commissione che ha emesso un così duro giudizio:
“É stato un lavoro complesso e difficile… Abbiamo parlato di aborto… ma per ricordare le madri premature, bambine anche loro… Anche il tema della contraccezione, dell’educazione sessuale e all’affetto va visto in quest’ottica… Un bambino non va discriminato perché proviene da una famiglia gay o per l’orientamento sessuale. Come non vanno discriminati perché neri, rom, profughi o poveri. Anche qui, siamo nel Vangelo. Non giudicare. L’ha detto Gesù e l’ha ripetuto Papa Francesco”
di seguito un’ampia rassegna stampa che dà il senso preciso della consistenza del problema nella varietà delle posizioni:
“Il Vaticano ha violato la convenzione sui diritti dei bambini… non ha fatto tutto ciò che avrebbe dovuto” per proteggere i bambini… la persistenza di “processi canonici” opachi… riduce la credibilità della messa in atto delle raccomandazioni ufficiali… Al di là della “sorpresa” suscitata dall’ampiezza delle critiche… il Vaticano ha denunciato “un tentativo di ingerenza” nella dottrina in materia di contraccezione, omosessualità e aborto”
“Il Comitato per i diritti del bambino si dichiara preoccupato del fatto che il Vaticano non riconosca l’estensione dei crimini e non prenda le necessarie misure per impedire gli abusi e difendere i bambini, si afferma nella relazione presentata mercoledì… La Santa Sede deplora che la commissione nella sua relazione abbia tentato di intromettersi nella dottrina della Chiesa cattolica relativamente alla dignità umana e all’esercizio della libertà religiosa”
“Condanna a Ginevra, sorpresa a Roma… il Comitato dei diritti del bambino delle Nazioni Unite ingiunge alla Chiesa di rivedere totalmente le sue pratiche, norme e insegnamenti in riferimento ai bambini. Il Vaticano, invece, si dice scioccato da un approccio giudicato assolutamente parziale ed ideologico”
“Vengono di fatto ignorati i passi compiuti negli ultimi 15 anni… E vi è la solita confusione di piani giuridici… La Santa Sede viene invitata «a rivedere le sue posizioni sull’aborto»… Seguono le contestazioni sull’omosessualità… ciliegina sulla torta: il Comitato esorta la Santa Sede a «valutare il numero di bambini nati da preti cattolici, scoprire chi sono e prendere tutte le misure necessarie per garantire i diritti di questi bambini a conoscere e ad essere curati dai loro padri»”
“Il compito del Comitato ONU è analizzare i rapporti periodici… sull’attuazione della Convenzione… Lo scorso 16 gennaio è toccato alla Santa Sede… Tomasi in quell’occasione… ha ricordato i diversi livelli su cui si è articolata la risposta della Chiesa: quello dello Stato sovrano della Città del Vaticano… quello internazionale… quello del governo della Chiesa universale, con le linee guida… e le innumerevoli misure adottate dalle Chiese nei vari Paesi”
“Un documento che la Santa Sede, nel prenderne atto e assicurando che «le osservazioni sui propri Rapporti… saranno sottoposte a minuziosi studi ed esami nel pieno rispetto della Convenzione», nella sostanza respinge al mittente, mentre esprime «rincrescimento» nel «vedere in alcuni punti delle Osservazioni Conclusive un tentativo di interferire nell’insegnamento della Chiesa cattolica sulla dignità della persona umana e nell’esercizio della libertà religiosa»”
“Di fatto l’invito a comparire davanti ad una Commissione Onu per rendere conto delle accuse di pedofilia non ha precedenti storici. E pensare che tutto nasce dalla tenacia di un gruppo di vittime, uomini abusati quando erano ragazzi da un potentissimo prete messicano ora scomparso, padre Maciel, fondatore dei Legionari di Cristo. Senza mai scoraggiarsi hanno dato vita ad un movimento che piano piano ha reso possibile tutto questo. “
«Quello che si nota è che il rapporto finale affronta un ventaglio di questioni troppo ampio. Non tratta solo il tema degli abusi, ma anche quello dei diritti dei bambini illegittimi, e poi parla spiacevolmente della dottrina morale della Chiesa, come dovrebbe cambiare secondo l’Onu. Insomma un po’ eccessivo».
da un lato l’Onu accusa il Vaticano di aver violato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia, e invita la Chiesa cattolica a una maggior apertura in campo etico e religioso; dall’altro lato la Santa Sede nega di aver coperto i preti colpevoli o di essersi interessata più della reputazione dei sacerdoti che della sicurezza dei minori; e rivendica che proprio i principi religiosi e morali del cattolicesimo – se ben intesi – sono fecondi per la difesa dei diritti dei bambini e per la promozione dei compiti dello sviluppo. Un dialogo difficile
Sulla pedofilia l’Onu condanna il Vaticano. «Ha violato la convenzione delle Nazioni Unite sui diritti per l’infanzia. Dovrebbe sollevare dai loro incarichi e consegnare alla polizia tutti coloro che sono colpevoli di abusi sessuali su minori», ha dichiarato ieri il presidente della Commissione Onu sui diritti dei minori Kirsten Sandberg
«La denuncia delle Nazioni Unite è di straordinaria importanza, e apre uno spiraglio di speranza. Semmai sarebbe dovuta venire prima. Ma se oggi è stata possibile, credo che molto sia dipeso anche dalle aperture coraggiose dell’attuale Pontefice. Ora chiediamo che la Chiesa di Papa Francesco prosegua su questa strada, con atti concreti
Francesco Zanardi non odia i preti. Nemmeno don Nello Giraudo, il parroco che per anni lo ha violentato in una parrocchia di Spotorno: “Mi fa pena, ma anche lui è una vittima della chiesa”. Ha 43 anni, fa l’elettricista ed è portavoce di Rete l’Abuso, un’associazione di supporto per le vittime dei preti pedofili…
“Suor Mary Ann Walsh, portavoce della Conferenza Episcopale americana, commenta con sagacia il testo Onu: “Chiunque porti attenzione sul problema (degli abusi sessuali) contribuisce a risolverlo…”, ma mischiarlo con aborto e contraccezione rischia di far caos… “Aborto e contraccezione sono temi che scatenano guerre culturali, gli abusi sessuali… sono un peccato e un crimine”. C’è, tra mille verità, un eccesso di giacobinismo moralistico che indebolisce il rapporto Onu”
“«Per via di un codice del silenzio… casi di abusi sessuali su minori sono stati difficilmente denunciati…» è l’accusa più pesante contenuta nel rapporto che la Commissione Onu per i diritti del fanciullo ha pubblicato ieri, dopo le audizioni dei rappresentanti del Vaticano il 16 gennaio scorso… critiche che riguardano soprattutto comportamenti del passato ora combattuti, mentre colpisce «il tentativo di interferire nell’insegnamento della Chiesa Cattolica»… su temi come aborto, famiglia o omosessualità”
“La delusione è grande, ma nessuno Oltretevere ha voglia di elevare il livello dello scontro. «Sembra quasi che il rapporto sia stato preparato prima» dell’audizione della delegazione vaticana, dice mons. Tomasi… «risposte precise su vari punti» da parte della Santa Sede «non sembrano essere state prese in seria considerazione»… Di certo il rapporto Onu identifica problemi aperti: le norme non bastano a combattere il fenomeno se non cambia davvero la mentalità”
“É stato un lavoro complesso e difficile… Abbiamo parlato di aborto… ma per ricordare le madri premature, bambine anche loro… Anche il tema della contraccezione, dell’educazione sessuale e all’affetto va visto in quest’ottica… Un bambino non va discriminato perché proviene da una famiglia gay o per l’orientamento sessuale. Come non vanno discriminati perché neri, rom, profughi o poveri. Anche qui, siamo nel Vangelo. Non giudicare. L’ha detto Gesù e l’ha ripetuto Papa Francesco”
Severissimo atto d’accusa nei confronti del Vaticano da parte della Commissione Onu per i diritti dei minori sulla questione dei preti pedofili. «La Santa sede … non ha riconosciuto l’ampiezza dei crimini commessi, non ha preso le necessarie misure per affrontare i casi di abuso sessuale e per proteggere i bambini e ha adottato politiche e pratiche che hanno portato a una continuazione degli abusi e all’impunità dei responsabili». In particolare: trasferimenti di preti pedofili, mancanza di trasparenza, mancata denuncia alla magistratura
“Non crede che la pressione di questo rapporto, e l’arrivo del nuovo Papa Francesco, spingeranno il Vaticano a cambiare? «Lo dubito, sono secoli che si comportano così. Francesco ha fatto passi nel governo della Chiesa, ma è Papa da un anno e non ha salvato un solo bambino dai predatori che colpiscono ogni giorno». Cosa dovrebbe fare? «Denunciare i colpevoli, farli giudicare dalla giustizia ordinaria, e punirli anche dal punto di vista canonico. Rimuovere i vescovi che hanno protetto i molestatori»”
Le anticipazioni circa alcune osservazioni del Comitato per i diritti del fanciullo dell’Onu suscitano sorpresa e qualche preoccupazione. Non tengono conto del forte impegno profuso dalla Chiesa negli ultimi anni a difesa e protezione dei diritti del fanciullo, sia a livello centrale sia a livello di singole conferenze episcopali.
«Il nostro è più che altro un invito perché la Santa Sede aderisca in pieno a tutti i 54 articoli della Convenzione a tutela dei diritti di bambini, preadolescenti e adolescenti, e perché armonizzi ancora di più le sue visioni a quelle dell’Onu, che condanna tutte le forme di discriminazione possibili a danno dei minori».
Uno tsunami di accuse durissime, arrivato a mezzogiorno e condensato nelle 16 pagine di osservazioni finali del
Non giova a nessuno procedere con schemi ideologici su simili tragedie: non certo alle vittime, né alla chiesa, ma nemmeno alla società civile che evita in tal modo di porsi interrogativi fondamentali su un’etica condivisa e sulla degenerazione di un clima che disprezza l’altro e offende il più debole.
«La Santa Sede ha adottato sistematicamente politiche e pratiche che hanno portato alla prosecuzione degli abusi sui minori e all’impunità dei colpevoli. La Santa Sede ha sempre posto la salvaguardia della reputazione della Chiesa e la tutela degli interessi dei colpevoli sopra a quella dei bambini». È la dura accusa della Commissione Onu per i diritti dei minori nei confronti del Vaticano
«… non si possono mettere insieme casi di trenta o quarant’anni fa con la situazione di oggi, come se nel frattempo non ci fosse stato un lungo lavoro di purificazione, modifiche legislative e misure disciplinari più severe approvate negli ultimi anni. Non so, c’è una sorta di scarto, di sfasatura. Quello che mi ha sorpreso è l’impressione che fosse già stato scritto, magari con l’aggiunta di qualche paragrafo dopo l’incontro del Comitato con la nostra delegazione…»
Pochi contenuti concreti nello scontro Onu Vaticano … dovuto per metà all’invadenza dell’ideologia e per metà al peso della storia. Ma forse lo scontro non risulterà inutile se spingerà gli ambienti Onu a prestare maggiore attenzione alla nuova politica vaticano-cattolica… e se stimolerà il Papa e i suoi a dare compiti adeguati alla «Commissione per la protezione dei fanciulli» annunciata il dicembre scorso.
“La folgore dell’Onu cade sul Vaticano e illumina violentemente colpe, omissioni, ritardi nel contrastare gli abusi sessuali del clero. Al tempo stesso costringe la Santa Sede a rendere conto di quanto ancora non sta facendo per portare alla luce i crimini commessi e assicurare alla giustizia i preti delinquenti. Ci sono passaggi nel rapporto del Comitato per i diritti dell’infanzia, che sembrano scritti prima del 2010… Il rapporto Onu, rifacendo tutta la storia, mette però in luce tutto ciò che oggi ancora non funziona.
le Nazioni Unite pubblicano un atto d’accusa durissimo contro il Vaticano per i preti pedofili e per le posizioni sull’omosessualità (e pure per l’aborto e la contraccezione). L’attacco frontale è in un rapporto del Comitato dell’Onu sui diritti dell’infanzia diffuso a Ginevra.
Il rapporto delle Nazioni Unite è innocuo perché in ritardo rispetto alla attuale situazione della chiesa, ed è innocuo perché chi non vuole cambiare le cose è ben contento che si parli d’altro, come la contraccezione e l’aborto. È però preoccupante perché il livello di scontro tra visione morale e visione medica della sessualità si è alzato.
Il foglio chiama alle armi: “Non è tempo di reazioni solo diplomatiche.”
La prima reazione del Vaticano al rapporto del Comitato Onu per i diritti dell’infanzia è una robusta cortina fumogena. I termini negativi si sprecano… In realtà, dietro il muro di gomma innalzato per reagire al colpo, il Vaticano si sta interrogando seriamente sul modo migliore di affrontare la questione… Al di là di singoli passaggi del documento il comitato di Ginevra ha posto domande precise al Vaticano
“È stato tra i processi più clamorosi mai celebrati in Italia, sia per il numero elevato delle vittime che per la caratura del sacerdote imputato, il quale, come emerso nel dibattimento che si è concluso con una condanna in secondo grado…”