p. Pagola commenta tl vangelo
IL GESTO PIÙ SCANDALOSO
commento di p. Pagola al vangelo di domani 15.9.2013, 24° domenica del tempo ordinario
Lc 15, 1-32
Il gesto più provocante e scandaloso di Gesù fu, indubbiamente, il suo modo di accogliere con speciale simpatia peccatrici e peccatori, esclusi dai capi religiosi e marcati socialmente per la loro condotta ai margini della Legge. Quello che più irritava era la sua abitudine di mangiare amichevolmente con loro.
Di solito dimentichiamo che Gesù ha creato una situazione sorprendente nella società del suo tempo. I peccatori non fuggono da lui. Al contrario, si sentono attratti dalla sua persona e dal suo messaggio. Luca ci dice che i peccatori e i pubblicani erano soliti avvicinarsi a Gesù per ascoltarlo. Sembra che trovino in lui un’accoglienza e una comprensione che non trovano da nessun’altra parte.
Nel frattempo, i settori farisei e i dottori della Legge, gli uomini di maggior prestigio morale e religioso davanti al popolo, sanno solo criticare scandalizzati il comportamento di Gesù: Costui accoglie i peccatori e mangia con loro. Come può un uomo di Dio mangiare alla stessa mensa con quella gente peccatrice e spregevole?
Gesù non ha mai fatto caso alle loro critiche. Sapeva che Dio non è il Giudice severo e rigoroso di cui parlavano con tanta sicurezza quei maestri che occupavano i primi posti nella sinagoga. Egli conosce bene il cuore del Padre. Dio capisce i peccatori; offre il suo perdono a tutti, non esclude nessuno; perdona tutto. Nessuno deve oscurare e sfigurare il suo perdono insondabile e gratuito.
Per questo Gesù offre loro la sua comprensione e la sua amicizia. Quelle prostitute e quegli esattori devono sentirsi accolti da Dio. È la prima cosa. Non devono temere nulla. Possono sedersi alla sua mensa, possono bere vino e cantare cantici insieme a Gesù. La sua accoglienza li va guarendo dal di dentro. Li libera dalla vergogna e dall’umiliazione. Ridona loro la gioia di vivere.
Gesù li accoglie così come sono, senza esigere da loro previamente nulla. Li va contagiando della sua pace e della sua fiducia in Dio, senza essere sicuro che risponderanno cambiando la loro condotta di vita. Lo fa confidando totalmente nella misericordia di Dio che li sta già aspettando con le braccia aperte, come un padre buono che corre incontro al suo figlio perduto.
Il primo compito di una Chiesa fedele a Gesù non è condannare i peccatori, ma comprenderli e accoglierli amichevolmente. A Roma ho potuto costatare qualche mese fa che ogni volta che Papa Francesco insisteva che Dio perdona sempre, perdona tutto, perdona tutti…, la gente applaudiva con entusiasmo. Certamente è quello che tanta gente di fede piccola e vacillante ha bisogno di ascoltare oggi con chiarezza dalla Chiesa.
José Antonio Pagola