Duecento giorni al lavoro e otto cantieri aperti. Alla riunione del suo “consiglio della corona” di otto cardinali, convocati stamane per discutere di riforma della Curia e principali problemi della Chiesa, papa Bergoglio si presenta con un elenco di cose concrete già avviate. Francesco non è soltanto un personaggio carismatico, ma si è rivelato un grande lavoratore e un leader capace di gestione politica. A 76 anni non si è concesso vacanze, ma ha passato l’estate a studiare i problemi del Vaticano, dello Ior e della Chiesa, consultando più persone possibili e convocando singolarmente e collettivamente i capi dei dicasteri di Curia. Questa stagione ha messo in luce anche il suo metodo. Improntato alla gradualità e impostato sull’inclusione delle forze disponibili. Schivando la tentazione di costruirsi un clan di “amici del papa”. Nelle nomine da lui fatte si trovano uomini di tutte le “correnti”: riformisti, conservatori, centristi, ratzingeriani, bertoniani, diplomatici della scuola Casaroli-Silvestrini-Sodano, esponenti dell’Opus Dei e persino dei Legionari di Cristo. (È legionario,non compromesso con i maneggi del fondatore-abusatore Maciel perché da sempre impegnato nell’attività vaticana, il nuovo segretario generale del Governatorato, Alzaga).
L’OBIETTIVO è chiaro: le riforme che saranno messe in opera devono essere sostenute dal consenso ecclesiale più ampio possibile. Francesco si muove senza frettolosità, ma con determinazione. E passo dopo passo produce o avvia riforme.
1) Ieri ha creato il “Consiglio dei cardinali”. È l’ufficializzazione come consiglio permanente, in rappresentanza degli episcopati del mondo, del gruppo di otto cardinali dei cinque continenti con cui si riunisce stamane fino al 3 ottobre. È la prima tappa di concretizzazione del principio di collegialità, stabilito dal concilio Vaticano II e mai realizzato. Collegialità significa che i vescovi – una loro rappresentanza – prendono parte al processo decisionale nel governo della Chiesa universale. Il Consiglio dei Cardinali avrà una composizione numerica da stabilirsi. Per ora sono otto. Hanno il compito di “aiutare il Santo Padre nel governo della Chiesa universale”, diconsigliarloperlariformadella Curia, di fornirgli pareri su “questioni particolari”.
2) Il rinnovamento della banca vaticana, seguito personalmente dal papa, sta procedendo. Entro l’anno saranno chiusi i conti correnti anomali o di persone che non c’entrano con le opere di religione. Una speciale commissione sta revisionando lo statuto affinché l’attività dello Ior si concentri esclusivamente sulla “missione della Chiesa”. In queste ore per la prima volta è stato pubblicato il bilancio. L’Istituto gestisce 7,1 miliardi di patrimonio, in crescita di 200 milioni rispetto al 2011. L’utile netto è di 86,6 milioni di euro nell’esercizio 2012 (contro i 20,3 milioni del 2011). Il numero di clienti è sceso di 2.234 unità. I depositi di terzi in gestione sono passati da 3,3 a 3,1 miliardi di euro. Il patrimonio proprio in gestione è aumentato da 0,7 a 0,8 miliardi di euro.
3) È stato istituito un Centro anti-riciclaggio, il cosiddetto Comitato di sicurezza finanziaria, che raggruppa esponenti della Segreteria di Stato, del ministero degli Esteri vaticano, del Governatorato, della Prefettura affari economici, della procura vaticana, dei servizi di sicurezza e dell’Autorità di informazione finanziaria per coordinare tutta l’attività di “prevenzione e contrasto” del riciclaggio di denaro sporco in Vaticano.
4) Nella riunione del Consiglio dei Cardinali verrà trattato il problema di un rimodellamento della Curia, che – come ha sottolineato Francesco – non dovrà essere centro di gestione di potere né di censura, ma “strumento al servizio del papa e dei vescovi”.
5) Il nuovo Segretario di Stato mons. Parolin affronterà con una speciale commissione la riorganizzazione degli organismi finanziari del Vaticano.
6) Sul ruolo delle donne nella Chiesa – escluso il sacerdozio femminile – papa Bergoglio ha preannunciato un loro inserimento nei luoghi “dove si decide… e si esercita autorità”. In altre parole le cattoliche dovranno arrivare ai posti di vertice del governo ecclesiale.
7) Per la comunione ai divorziati risposati il papa ha prospettato che verrà trovata una soluzione nell’ambito del Sinodo dei vescovi. Già in questi giorni discuterà la questione nel consiglio dei cardinali.
8) Si profilano novità strutturali anche per la Cei. Papa Bergoglio è orientato a lasciare che i vescovi italiani si eleggano il proprio presidente.
Da Il Fatto Quotidiano del 01/10/2013 , di M. Politi