a 100 anni dalla sua nascita è importante ricordare D. M. Turoldo (nato 22 novembre 1916) per non dimenticare il suo radicalismo evangelico soprattutto oggi in cui viviamo tempi antievangelici e disumani di troppa gente disposta a riempire tutti i monti e i parchi di croci, presepi e statue di p. Pio, ma ergendo muri fisici e psicologici contro profughi e ‘diversi’
una ricchezza di testi e riflessioni di e su D. M. Turoldo riproposti dal preziosissimo sito ‘alzo gli occhi verso il cielo’:
domenica 20 novembre 2016
David Maria Turoldo
David Maria Turoldo nacque il 22 novembre 1916, a Coderno di Sedegliano, nel Friuli, da una famiglia povera e religiosa che ne temprò la personalità. Nel 1940 divenne sacerdote nell’ordine mendicante dei Servi di Maria e a Milano, sua città d’elezione, fondò con padre Camillo De Piaz la “Corsia dei Servi”, partecipò alla Resistenza antifascista con il gruppo de “L’Uomo” e tenne la predicazione domenicale in duomo dal 1943 al 1953.
Uomo di forte spiritualità, scrittore di saggi e di libri, collaboratore di giornali e riviste, Turoldo ebbe un ruolo importante anche dal punto di vista politico e sociale, che talora gli procurarono sofferte incomprensioni con l’autorità ecclesiastica.
A metà degli anni ’60 si trasferì nella comunità dei Servi di Maria a Fontanella, vicino a Sotto il Monte, paese natale di papa Giovanni XXIII. Da lì continuò a condurre le sue battaglie e dirige il Centro di Studi Ecumenici Giovanni XXIII.
Gli ultimi anni della sua vita, oltre a essere segnati dal dramma della lotta contro la malattia e dalla più alta produzione poetica, costituirono per Turoldo un più sereno rapporto con la Chiesa, di cui furono segni eloquenti la rinnovata chiamata a predicare nel duomo di Milano da parte del cardinal Carlo Maria Martini e l’assegnazione del premio Lazzati da parte della Fondazione Ambrosianeum.
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