Scusate se siamo fuggiti
dalle guerre che voi nutrite
con le vostre stesse armi
Scusate se ci siamo avvelenati
con i rifiuti tossici sotterrati
dalle vostre potenti industrie
Scusate se avete dissanguato
la nostra terra, deprivandoci
di ogni possibile risorsa
Scusate la nostra povertà
figlia della vostra ricchezza
dei vostri neo-colonialismi
Scusate,
se veniamo massacrati
e disturbiamo le vostre vacanze
col nostro sangue invisibile
Scusate se occupiamo
coi nostri sudici corpi
i vostri centri di detenzione
Scusate se ci spezziamo la schiena
nei vostri campi di pomodoro
schiavi senza alcun diritto
Scusate se viviamo nelle
vostre baracche di lamiera
ammucchiati come bestie
Scusate per la nostra presenza
che causa ogni vostra crisi
e non vi fa vivere bene
Scusate se le vostre leggi
non sono abbastanza severe
e molti di voi vorrebbero la forca
Scusate se esistiamo
se respiriamo, se mangiamo
persino se osiamo sognare
Scusate se non siamo morti in mare
e se invece lo siamo, scusate ancora
l’impudenza d’avervelo fatto sapere.
di Marco Cinque