sì alle donne vescovo
la chiesa anglicana dice sì alle donne vescovo
no, non in ambito cattolico (per il quale ci vorranno secoli, ancora – il card. Martini aveva parlato di una chiesa in ritardo di tre secoli sulla storia … – ), ma in ambito protestante anglicano è stato dato, con ampia maggioranza, il via libera alla consacrazione di donne all’episcopato
i nostri ambienti cattolici hanno valutato negativamente questa decisione e gridato all’ennesimo ‘strappo’ della chiesa anglicana sia rispetto alla propria storia sia rispetto alla tradizione, ma forse trapela una concezione un po’ rigida teologicamente e astorica di ‘tradizione’
di seguito, con l’aiuto del sito ‘finesettimana’, una piccola rassegna stampa coi link ad alcuni articoli usciti sulla stampa italiana ed estera in questi giorni:
- Sì anglicano alle donne vescovo di Elisabetta Del Soldato in Avvenire del 15 luglio 2014
“La Chiesa d’Inghilterra ha detto sì alle donne vescovo con un voto del Sinodo che si è riunito ieri pomeriggio a York… L’ennesimo “strappo” della Chiesa d’Inghilterra rispetto alla propria storia pluri-secolare e soprattutto alla tradizione apostolica che renderà più difficile il cammino ecumenico, in particolare con la Chiesa cattolica e le Chiese orientali”
- Vescovo e donna, in Inghilterra si può di Alessandra Rizzo in La Stampa del 15 luglio 2014
“Tra applausi e grida di giubilo, la Chiesa d’Inghilterra ha votato a favore della nomina di donne vescovo, interrompendo una tradizione di duemila anni e ponendo fine ad un dibattito lacerante… L’Arcivescovo di Canterbury Justin Welby: «il voto segna l’inizio di una grande avventura… Ma sono anche consapevole di quanti troveranno l’esito del voto difficile e penoso»”
- “Fatto grave che complica il cammino ecumenico” intervista a Giovanni Maria Vian a cura di Giacomo Galeazzi in La Stampa del 15 luglio 2014
“«Per tenerlo in vita [il dialogo tra Roma e la Comunione anglicana], l’ecumenismo spirituale e l’amicizia quotidiana tra cristiani di diverse confessioni dovranno crescere e superare le divisioni teologiche… È un evento grave che rischia di riflettersi in maniera estremamente negativa sul secolare percorso verso l’unità di tutti i cristiani»”
- Anglicani, una svolta storica Via libera ai vescovi donna di Giuseppe Sarcina in Corriere della Sera del 15 luglio 2014
“La Chiesa d’Inghilterra promuove le donne. Già dal 1994 possono essere ordinate sacerdoti. Da ieri potranno diventare vescovi. Dopo due anni di intense discussioni, crisi di coscienza e lacerazioni, il Sinodo della Chiesa anglicana di Canterbury e York ha votato e deciso a maggioranza in tutte e tre le componenti: preti, vescovi e laici… La gerarchia anglicana ha scelto di misurarsi con la modernità in modo profondamente diverso rispetto al Vaticano”
- Sì alle donne vescovo la svolta degli anglicani “Una giornata storica” di Enrico Franceschini in la Repubblica del 15 luglio 2014
“In Inghilterra è dal 1549… che i preti possono sposarsi e sono vent’anni che le donne, maritate o meno, possono diventare “vicario” ovvero sacerdote e dire messa. Da ieri la Chiesa Anglicana ha fatto un altro passo avanti verso eguaglianza tra i sessi e modernità, approvando l’episcopato femminile… Il rischio per gli anglicani è che adesso la parte più conservatrice del clero e dei fedeli fugga verso un cristianesimo più tradizionalista, come viene percepito ad esempio quello cattolico”
- Dio sa come il voto per le donne vescovo influisce sulle relazioni anglicano-cattoliche di Mark Langham in www.thetablet.co.uk del 15 luglio 2014 (nostra traduzione)
“Il voto della Chiesa d’Inghilterra a favore dell’ordinazione a vescovo delle donne non cambia nulla nelle sue relazioni ufficiali con la Chiesa cattolica. E tuttavia cambia molto… la realtà delle donne nel clero risale al 1970 (le prime ordinazioni ebbero luogo in Asia, in Nord America e in Nuova Zelanda)… Ma per la maggior parte degli anglicani, la Chiesa d’Inghilterra ha davvero una posizione “sentimentale” di “Chiesa madre”…”
- Semaforo verde per le donne vescovo dagli anglicani di Marc Roche in Le Monde del 16 luglio 2014 (nostra traduzione)
“da vent’anni, le donne hanno accesso al presbiterato nella Chiesa d’Inghilterra. I sostenitori del pieno accesso delle donne alle funzioni episcopali… si trovano all’interno della gerarchia anglicana… vescovi degli Stati Uniti, del Canada, dell’Australia e del Regno Unito… Nel campo opposto figurano il movimento evangelicale e i preti conservatori, essenzialmente africani.” (ndr.: quando si parla della comunione anglicana e quando della Chiesa d’Inghilterra?)
- La Chiesa anglicana d’Inghilterra avrà le sue donne vescovo di Loup Besmond de Senneville e Tristan de Bourbon in La Croix del 15 luglio 2014 (nostra traduzione)
“Alla fine hanno detto sì… In due anni, gli argomenti teologici non sono cambiati. “I progressisti, sostenitori della riforma, insistono sul fatto che, se Cristo si è incarnato, è innanzitutto che si è fatto umano, e non che si è fatto uomo nel senso maschile del termine”… Tra gli oppositori, si notano due tendenze: gli evangelicali e una parte degli anglo-cattolici… Ma il testo adottato ieri intende superare la controversia teologica, mettendo in atto una serie di misure di salvaguardia”
- Pronte a compiere il passo di Tristan de Bourbon in La Croix del 15 luglio 2014 (nostra traduzione)
“Per molte donne nella Chiesa d’Inghilterra, Vivienne Faull, 59 anni, è un esempio… diaconessa a 27 anni, è tra le prime donne ordinate prete nel 1994… nel 2000 prevosto della cattedrale di Leicester… prima donna decano nel 2002… Anche Rosie Harper e una delle donne in vista nella Chiesa anglicana: Come essere credibili… in un paese in cui le donne sono oppresse, se succede la stessa cosa anche nella propria istituzione?, protesta. Chi vuole una Chiesa che discrimina?”
- Con Roma, divergenza fondamentale ma cooperazione stretta di Sébastien Maillard in La Croix del 15 luglio 2014 (nostra traduzione)
“Non è la prima volta nella Comunione anglicana. Donne vescovo esistono già nelle Chiese anglicane del Canada, degli Stati Uniti, dell’Africa del Sud, della Nuova Zelanda e dell’Australia… La decisione dell’Inghilterra certo non aiuterà, ma fondamentalmente non cambia la situazione. Coloro che volevano lasciare la Chiesa anglicana per unirsi alla Chiesa cattolica lo hanno già fatto”