suor karolina miljak al ccit 2014

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Tentativi pastorali per l’abbattimento del muro dei pregiudizi e delle discriminazioni

Sr Karolina Miljak

Introduzione
Fin dell’inizio della storia della salvezza si è sostenuto che l’uomo è fatto a immagine e somiglianza di Dio e come tale meritevole di ogni stima e rispetto a qualsiasi razza, stato sociale, economico e politico appartenga. Questa realtà nel campo teologico e biblico esclude l’esistenza e il sostegno a alcun fenomeni discriminatori sia da parte della Chiesa che da parte della società in genere. Però, siccome la storia della salvezza si realizza attraverso gli uomini, spesso sussistono discriminazioni nei diversi campi della vita umana, Questo esige un’azione preventiva e un continuo lavoro per abbattere i pregiudizi e impedire ogni discriminazione
1. GESU’ : DIO- UOMO ABBATTE I MURI DEI PREGIUDIZI SPERIMENTANDO LA DISCRIMINAZIONE
Figlio dell’uomo Gesù Cristo venendo al mondo già con la sua nascita comincia ad abbattere i muri dei pregiudizi .Egli sperimenta l’esclusione nella sua terra a causa del suo stato sociale dovendo nascere fuori della città di Betlemme (Cfr. Lc2,7 e tradizione della Chiesa) Durante la sua vita terrena spesso Egli ha sperimentato sulla sua pelle i pregiudizi degli altri e l’esclusione dalla vita politica, religiosa, sociale Come bambino egli vive la sua infanzia nel tempo identificandosi con tutti i fanciulli del suo paese(Cfr Lc 2,51) Come maestro della parola di Dio spiega la sua missione di annunciare la salvezza a tutti, ma specialmente per aiutare i poveri, liberare gli schiavi , ridonare la vista ai ciechi, insomma si rivolge a tutti ,ma preferisce gli esclusi, i deboli, i poveri. Lui stesso fu escluso da quelli della sinagoga e buttato fuori dal tempio(Cfr. Lc2,7 e tradizione della Chiesa). Ci sono tanti momenti della sua vita pubblica dove è evidente che anche lui stesso ha vissuto discriminazioni sentendosi escluso dalla vita dei suoi contemporanei per la durezza della loro mentalita’ ,delle idee e pregiudizi di cui erano prigionieri. Insomma anche Gesù stesso in persona ha sperimentato pregiudizi e discriminazioni
2. GESU’ ABBATTE I MURI DEI PREGIUDIZI E COMBATTE CONTRO LE DISCRIMINAZIONI
Con i suoi gesti salvifici Gesù abbatte i muri dei pregiudizi ed impedisce le discriminazioni. Egli libera dai pregiudizi e dalle esclusioni: la guarigione del lebbroso escluso dalla vita sociale (cfr, Lc 5,12) la guarigione dell’infenno(cfr. Ic 5,17) . Gesù annuncia l’amore verso il nemico cambiando completamente la mentalità del tempo(cfr.1c5,17). Il suo atteggiamento verso coloro che erano guardati con disprezzo: adultere(gv,8,3) pubblicani e peccatori secondo il giudizio dei farisei e degli scribi, pagani (cfr lc 7,2…..) ci dimostra che lui è il vero liberatore da ogni pregiudizio ed esclusione. In definitiva tutta l’azione salvifica di Gesù era orientata ad abbattere i muri innalzati contro la dignità dell’uomo2
3. LA CHIESA- AZIONE CONTRO I PREGIUDIZI
La chiesa nella sua storia nasce e vive con un atteggiamento anti pregiudizi e con il suo insegnamento si adopera insistentemente per abbattere il muro delle discriminazioni. E’ vero che nella sua storia sono presenti dei comportamenti contrari alla sua missione ,ma sono pochi. La maggioranza dei documenti ecclesiali dell’insegnamento della chiesa: documenti del concilio vaticano II, le encicliche e i motuproprio dei papi, vescovi e delle altre istituzioni gerarchiche e pastorali sono ricchi di orientamenti antipregiudizio e di richiami ad eliminare ogni discriminazione in tutti i campi della vita umana. Un’azione di prevenzione risiede nel carisma della comunione nella Chiesa. Il fatto che le prime comunità cristiane condividevano tutto e tra loro non c’erano distinzioni tra ricchi e poveri (cfr Atti 4,32-37) è segno evidente del riconoscimento della dignità di ogni uomo nel contesto storico in cui vive.
4 AZIONE DELL’OPERATORE PASTORALE NEL CAMPO DELLE DISCRIMINAZIONI
L’azione pastorale è il campo primario per realizzare la vera lotta contro discriminazioni e pregiudizi cioè lì dove l’umano e il divino s’incontrano ,dove la vita materiale si unisce a quella spirituale. Nella sua azione l’operatore è chiamato a mettere in pratica la vita di Gesù e ad operare come Lui
4a. IMMEDESIMARSI CON L’ESCLUSO
La sua prima missione è identificarsi con l’escluso di oggi così come Gesù si è immedesimato con le vittime di pregiudizi ed esclusioni del suo tempo nel campo religioso, nazionale e regionale. Fondamento dell’ azione dell’operatore è l’amore che ci fa entrare nella vita di coloro con cui siamo in cammino. Questo amore ci fa liberi dentro, cambia i nostri pensieri e ci fa capaci di capire i bisogni degli altri sentendoli non come esseri inferiori ,ma come coloro che camminano insieme a noi verso la meta della salvezza. Con questo atteggiamento interiore l’operatore favorisce l’abbattimento graduale di pregiudizi, chiusure, risentimenti tra individui e nei vari gruppi. Ci sono tanti esempi di operatori pastorali o associazioni laiche o singole persone che, stando insieme alle vittime dei pregiudizi, riescono ad ottenere risultati positivi per l’eliminazione di gravi e ingiusti comportamenti. E’ un processo lungo, ma in continua evoluzione.
4b. ANDARE VERSO L’ALTRO- FONDAMENTO DELLA PASTORALE PER ABBATTERE I PREGIUDIZI
Durante tutta la sua vita pubblica Gesù si muoveva verso gli altri. Quindi la pastorale non è un’azione statica, ma dinamica, attiva. Essa non concede di aspettare che qualcuno dal di fuori si muova per primo, ma esige dall’operatore che per primo prenda l’iniziativa e vada verso l’altro. Muoversi verso l’altro significa essere liberi da ogni pregiudizio,cosi l’operatore pastorale apre la strada al dialogo con l’altro, con il diverso. Entrare in dialogo con l’altro significa farsi conoscere e nello stesso tempo conoscere la mentalità, i pensieri,i sentimenti,le pene di colui che ti viene incontro nel dialogo. Gradatamente si conosce dell’altro il modo di pensare, di vivere ,di guardare la realtà della vita e del mondo. Però prima di andare verso gli altri bisogna lasciare che Gesù entri nella nostra vita in tutti i suoi aspetti: familiare, lavorativo, sociale, religioso.
4c. ALCUNE REALTÀ FAVORISCONO L’ABBATTIMENTO DEL MURO DEI PREGIUDIZI
Guardando la pastorale nel suo complesso e in particolare quella per gli Zingari in Europa dobbiamo constatare un graduale abbattimento dei pregiudizi nei loro riguardi. Grazie anche a coloro che con fatica lavorano per realizzare questo fine: eliminare le tante barriere e ostacoli e realizzare un mondo migliore per coloro che sono vittime di vecchi pregiudizi e inutili discriminazioni. Ciò è evidente particolarmente nel rapporto tra Zingari e Gagè. Pensando alla pastorale per gli Zingari notiamo che l’opera dell’ assistente fra di loro contribuisce a creare un clima di comprensione che favorisce anche l’apertura degli Zingari verso i Gagè. Ci sono tanti esempi nel mondo che confermano questa tesi: gli Zingari e i Gagè vivono insieme, entrano nella vita gli uni degli altri scoprendo quello che li accomuna e non quello che li divide. Un fatto positivo molto concreto sono i matrimoni tra diversi e ciò contribuisce praticamente ad abbattere incomprensioni ,discriminazioni e pregiudizi. Ci sono molti matrimoni tra Zingari e Gagè Tanti progetti dei vari Stati, tante iniziative di associazioni private, tante realtà educative e di catechismo permettono di sgombrare la strada per raggiungere l’altro, il diverso , l’escluso nella sua vita quotidiana e nella sua dimensione sociale. La Comunità Europea ha imposto agli Stati la Decade che, oltre ad elargire aiuti per alcuni segmenti della vita degli Zingari, contribuisce a favorire l’eliminazione di discriminazioni nel settore della scuola e dell’impiego nelle istituzioni governative locali. La Chiesa collabora con la Comunità Europea e con gli Stati dove ci sono molte persone vittime di discriminazioni e pregiudizi mettendo in pratica la Decade e aprendo così la strada all’eliminazione graduale delle discriminazioni nel mondo