l’web veicola molto antisemitismo

l’antisemitismo galoppa nel web

i messaggi offensivi sono aumentati del 27,4%

la rilvevazione è dell’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) della Presidenza del Consiglio in occasione del Giorno della Memoria

Antisemitismo

Razzismo e, in partixcolare, anti-semitismo, sono fenomeno purtroppo sempre presenti e che non vengono combattuti con la dovuta efficacia: c’è stato un boom di messaggi offensivi antisemiti sul web.

Secondo i dati aggiornati forniti all’AdnKronos dall’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) della Presidenza del Consiglio in occasione del Giorno della Memoria, nel 2018 l’Osservatorio Media & Web ha rilevato 10.229 messaggi con contenuti offensivi di natura antisemita rispetto ai 7.485 registrati nel 2017, con un aumento del 27,4% in un anno.
Da tempo l’Unar, attualmente presieduto da Luigi Manconi, effettua quotidianamente l’attività di monitoraggio ‘Media Monitoring’ allo scopo di individuare contenuti potenzialmente discriminatori diffusi su stampa, web, emittenti radio, tv e quotidiani. Dal 2015 è stato istituito anche l’Osservatorio Media & Web, con l’obiettivo di ricercare, monitorare ed analizzare i contenuti potenzialmente discriminatori provenienti dai social network (Facebook, Twitter, You tube e Google +) o che vengono pubblicati dai social media (blog con relativi commenti, siti di fake news, articoli su giornali on line).
Uno dei compiti dell’Osservatorio è quello di monitorare i flussi che circolano in rete, segnalando agli stessi social network, agli organi competenti (Oscad e Polizia Postale), ai direttori delle stesse testate digitali e all’Ordine dei Giornalisti i casi più pericolosi di aggressività on line, affinché vengano fatti oggetto di indagine giudiziaria o semplicemente rimossi da Internet.

“La verifica continua dei messaggi -sottolineano dall’Unar- è anche un modo per tutelare le vittime, denunciando alle autorità e ai responsabili dei social media i discorsi di odio maggiormente lesivi della dignità umana”. Per quanto riguarda il monitoraggio sull’antisemitismo, l’Osservatorio ha così rilevato nel 2018, 10.229 contenuti offensivi, rispetto ai 7.485 del 2017.

un libro provvidenziale sull’inconciliabilità di cristianesimo e antisemitismo

“No, non è possibile ai cristiani aver parte con l’antisemitismo […]. Noi siamo spiritualmente semiti”

 

 

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quanto mai opportuna l’uscita, visto il risorgente antisemitismo
sarà presto disponibile in libreria un volumetto di Valerio De Cesaris dal titolo:
“Spiritualmente semiti. La risposta cattolica all’antisemitismo” (edizione Guerini e Associati). 
E’ una riflessione storica su Chiesa cattolica e antisemitismo che si incentra su un momento di svolta, il giorno del settembre 1938 in cui Pio XI, in contrapposizione esplicita con il razzismo nazista e ormai anche fascista (del luglio è il Manifesto degli scienziati razzisti e a inizio settembre sono emanate le prime Leggi razziali riguardanti soprattutto la scuola), rivendica la “semiticità” dello stesso cristianesimo, in quanto erede diretto del popolo della Promessa.
Il 14 settembre 1938, su “La libre Belgique”, esce il resoconto dell’udienza concessa cinque giorni prima da papa Ratti ai pellegrini della Radio Cattolica Belga:
“‘L’antisemitismo non è compatibile con il pensiero e la realtà sublimi che sono espresse in questo testo [un Messale donato dai pellegrini, in cui si leggeva ‘Sacrificium patriarchæ nostri Abrahæ’]. È un movimento antipatico, un movimento con cui noi cristiani non possiamo avere alcuna parte’. Qui il papa non riesce più a trattenere la propria emozione. Non voleva lasciarsene vincere. Ma non è riuscito a farlo. È piangendo che ha citato i passi di San Paolo che mettono in luce la nostra discendenza spirituale da Abramo. ‘La promessa è stata fatta ad Abramo e alla sua discendenza. Il testo (Gal 3, 16) non dice, fa notare San Paolo, <in seminibus tamquam in pluribus, sed in semine, tamquam in uno, quod est Christus>. La promessa si realizza nel Cristo e, attraverso il Cristo, in noi che siamo le membra del suo corpo mistico. Attraverso il Cristo e nel Cristo noi siamo della discendenza spirituale di Abramo. No, non è possibile ai cristiani aver parte con l’antisemitismo. […] L’antisemitismo è inammissibile. Noi siamo spiritualmente semiti’”.

Francesco De Palma
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