a 500 anni dalla Riforma di Lutero – dichiarazione comune della chiesa protestante e cattolica italiane
protestanti e cattolici, sempre più vicini
di Gian Mario Gillio
in “www.riforma.it” del 2 novembre 2017
L’Ufficio filatelico e numismatico dello Stato della Città del Vaticano ha mandato alle stampe un francobollo commemorativo della Riforma protestante che ritrae il dipinto del timpano della chiesa di Wittenberg con in primo piano Gesù crocifisso e, sullo sfondo, la città di Wittenberg (il luogo in cui il riformatore tedesco, e frate agostiniano, il 31 ottobre 1517 affisse le sue 95 tesi sulla porta della chiesa del castello della città sassone per contrastare il mercimonio delle indulgenze). La raffigurazione «pittorica» del francobollo fotografa, in atteggiamento di penitenza e inginocchiati, rispettivamente a sinistra e destra della Croce, Martin Lutero che sostiene la Bibbia, fonte e meta della sua dottrina e Filippo Melantone, teologo e amico di Martin Lutero – uno dei maggiori protagonisti della riforma – che, invece, tiene in mano la prima esposizione ufficiale dei principi del protestantesimo da lui redatta: la Confessione di Augusta «Confessio Augustuana». «È la prima volta – dice a Riforma.it il pastore Heiner Bludau, decano della Chiesa evangelica luterana in Italia (Celi) – che il Vaticano decide di dare alle stampe un francobollo celebrativo dedicato a Lutero e alla Riforma protestante. Proprio a Wittenberg abbiamo festeggiato ufficialmente il 31 ottobre, alla presenza delle più alte cariche dello Stato e religiose, la ricorrenza del Cinquecentenario della riforma. Nella città di Lutero è giunta notizia della riproduzione su carta filigranata delle immagini di Lutero e Melantone ritratti accanto a Gesù con lo sfondo della città sassone. Una notizia, per noi luterani, lieta, inaspettata e importante. Devo ammettere che non ancora avuto modo di vedere il francobollo, ma reputo questa iniziativa importante. Proprio come sono state le dichiarazioni congiunte tra luterani e cattolici; in questo caso, il Vaticano, o meglio il suo Ufficio filatelico e numismatico, ha deciso in autonomia di lanciare un segnale importante e di vicinanza, utilizzando un’immagine molto chiara, eloquente e esaustiva, e che ben spiega e raffigura il significato, direi il senso della Riforma innescata da Lutero». A Wittenberg (la città di Lutero e sfondo del francobollo) ricorda ancora Bludau, si sono tenute le celebrazioni per la «Festa della Riforma» con un culto solenne nella chiesa del castello di Wittenberg curato dal presidente della Ekd, Heinrich Bedford-Strohm ed anche un ricevimento ufficiale al quale ha partecipato, tra agli altri, anche la cancelliera Angela Merkel; tutti eventi promossi dalla Chiesa evangelica luterana tedesca – Evangelische Kirche in Deutschland (Ekd) martedì scorso– «occasioni importanti – prosegue Bludau –, nelle quali è emersa, e con forza, la necessità di proseguire il lavoro ecumenico e interreligioso. Un tema dirimente è quello della libertà religiosa. Bedford-Strohm nel suo prezioso sermone ha parlato anche dell’attualità della Riforma e guardando al futuro, un futuro all’insegna della responsabilità, sia collettiva sia personale; la cancelliera Merkel, poi, accostando la libertà religiosa alla Riforma protestante ha ribadito che le libertà non possono però prescindere dai doveri; segnalando altresì l’importanza della presenza religiosa e interreligiosa nel tessuto istituzionale, sociale, politico e comunitario della Germania». Il presidente del Consiglio della Chiesa evangelica tedesca, il vescovo Heinrich Bedford-Strohm, di fronte al presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, alla cancelliera Angela Merkel, al presidente del Bundestag Wolfgang Schäuble, oltre a numerosi altri ospiti del mondo politico ed ecumenico e a centinaia di fedeli, ha voluto ricordare: «Siamo seduti qui, 500 anni dopo» e poi ha indirizzato un messaggio a papa Francesco: «Fratello in Cristo, ringraziamo Dio per la tua testimonianza di amore e misericordia, che per noi protestanti significa anche testimonianza a Cristo». Parole importanti di riconoscenza dirette al papa, prosegue Bludau «perché, anche se è vero che il percorso di vicinanza e di aperture ecumeniche iniziò grazie al Concilio Vaticano II, è altrettanto vero che l’impulso più significativo al dialogo e alla riconciliazione in questi ultimi anni è partito
dalle mosse di papa Francesco. Un avvicinamento verso tutte le chiese protestanti ed evangeliche. Certamente, importanti sono le dichiarazioni firmate in passato, come quella cattolico-luterana sulla dottrina della giustificazione nel 1999, o quella del 2103 “Dal conflitto alla comunione”, tutti documenti dogmatici importanti. Credo, però, che la visita di papa Francesco a Lund – per aprire le commemorazioni per il Cinquecentenario della Riforma – sia stata la vera scintilla che ha tatto cambiare radicalmente l’atmosfera e la percezione comune: una mossa visibile a tutti, in particolar modo in Italia, dove l’informazione generalista e secolare racconta spesso e spasmodicamente la vita del papa, le sue opere, i suoi viaggi e i suoi pensieri. Il papa aprendo le celebrazioni della Riforma ha mostrato a tutti che non siamo delle “sette”, ma chiese cristiane. Un messaggio che ha saputo entrare anche negli interstizi più irraggiungibili della stessa chiesa cattolica». Dopo i convegni condivisi tra le chiese protestanti ed evangeliche e i vertici della chiesa cattolica, come ad esempio quello realizzato qualche mese fa a Trento insieme all’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo (Unedi) della Cei e dal titolo «Cattolici e protestanti a 500 anni dalla Riforma, è possibile avere uno sguardo comune, così come è avvenuto in occasione della «Festa della riforma» a Roma lo scorso 28 ottobre grazie alla presenza del cardinale Ravasi e alla diretta di Rai Due trasmessa per più di un’ora. Insieme alla Cei – Unedi, ricorda infine Bludau, «è nata l’dea di promuovere anche la dichiarazione congiunta uscita solo lo scorso 31 ottobre. I rapporti che intercorrono tra la chiesa luterana e la chiesa cattolica sono parte, certamente significativa, di un percorso ecumenico ben più ampio. Un percorso intrapreso da molto tempo insieme alla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) della quale siamo federati, e con la quale, grazie al loro impegno, abbiamo potuto condividere lo scorso 28 ottobre una giornata davvero ricca e importante che, amplificata dalla Rai, ha permesso di poter far vivere l’evento non come una cosa “intra-protestante” ma di tutti e per tutti gli italiani. Questi rapporti ecumenici e queste attenzioni sono il segnale importante di un percorso in continua evoluzione».
500° dalla Riforma di Lutero
dichiarazione comune Chiesa Luterana e C.E.I.
Il testo integrale della Dichiarazione comune della Conferenza episcopale italiana e della Chiesa evangelica luterana in Italia per il 500° anniversario dell’inizio della Riforma
Pubblichiamo il testo integrale della Dichiarazione comune della Conferenza episcopale italiana e della Chiesa evangelica luterana in Italia per il 500° anniversario dell’inizio della Riforma. “Riconciliarsi per annunciare il Vangelo”, questo il titolo del documento che porta la firma di mons. Ambrogio Spreafico, presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei, e del pastore Heiner Bludau, decano della Chiesa evangelica luterana in Italia. “A inizio ottobre – spiegano Bludau e don Cristiano Bettega, direttore dell’Ufficio Cei per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso – si è svolto a Trento un breve ma significativo convegno, di cui sul sito dell’Ufficio Cei per l’ecumenismo e il dialogo ci sono le relazioni e che ha visto ugualmente coinvolti la Chiesa evangelica luterana in Italia e l’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei. A conclusione di quel convegno abbiamo pensato a questa comune dichiarazione. Si tratta di un comune impegno a prendere sul serio ciò che in quest’anno anniversario abbiamo più volte detto e scritto: che il cammino ecumenico ci riguarda e ci impegna tutti, che la passione ecumenica, alla fine, è passione per il Vangelo di Gesù Cristo, per la sua Chiesa, per le donne e gli uomini di oggi. È una dichiarazione che coinvolge tutti, non soltanto cattolici e luterani: perché il cammino di reciproca conoscenza, accoglienza, collaborazione e testimonianza dell’Evangelo è cosa di tutti noi”. Ecco il testo della dichiarazione:
«Piuttosto che i conflitti del passato, il dono divino dell’unità tra di noi guiderà la collaborazione e approfondirà la nostra solidarietà. Stringendoci nella fede a Cristo, pregando insieme, ascoltandoci a vicenda, vivendo l’amore di Cristo nelle nostre relazioni, noi, cattolici e luterani, ci apriamo alla potenza di Dio Uno e Trino. Radicati in Cristo e rendendo a Lui testimonianza, rinnoviamo la nostra determinazione ad essere fedeli araldi dell’amore infinito di Dio per tutta l’umanità» (Dichiarazione congiunta in occasione della Commemorazione cattolico-luterana della Riforma, Lund 31 ottobre 2016). Queste parole hanno guidato il cammino di riconciliazione e di condivisione che ha coinvolto cattolici e luterani in tanti luoghi, in questo anno, per vivere l’esperienza di una commemorazione comune del 500° anniversario dell’inizio della Riforma, nella linea indicata dal documento Dal conflitto alla comunione della Commissione luterano-cattolica per l’unità.
In Italia numerose sono state le iniziative, a vario livello, alle quali hanno preso parte cristiani e cristiane per commemorare la Riforma del XVI secolo in un spirito che, se non può essere considerato una novità alla luce dei passi compiuti negli ultimi decenni, ha sicuramente aperto una nuova stagione nel cammino per la costruzione dell’unità visibile della Chiesa con la quale mettere fine allo scandalo delle divisioni.
Proprio alla luce di queste iniziative, cattolici e luterani auspicano che sia possibile proseguire nell’approfondimento della conoscenza dell’opera e della figura di Martin Lutero per una migliore comprensione delle ricchezze spirituali, teologiche e liturgiche del XVI secolo per una riforma della Chiesa, radicata sulle Sacre Scritture e arricchita dalla tradizione dei concili ecumenici, in grado di rimuovere quei pregiudizi che ancora impediscono una lettura condivisa delle vicende storiche della Riforma in tutte le sue articolazioni.
Nella lettura congiunta delle Sacre Scritture, che costituisce un passaggio fondamentale, da anni, nella scoperta quotidiana di cosa unisce i cristiani, cattolici e luterani invitano a trovare nuove fonti per sviluppare il cammino ecumenico, anche grazie a un rinnovato rapporto con il popolo ebraico proprio a partire dalla comune radice biblica. Leggere insieme le Sacre Scritture illumina l’esperienza di fede con percorsi ecumenici di ascolto e commento della Parola di Dio in modo da condividere tradizioni esegetiche e formulazioni dottrinali, affidando al Signore i tempi e i modi della realizzazione dell’unità visibile della Chiesa.
Cattolici e luterani ritengono che questi percorsi vanno sostenuti e incoraggiati nella prospettiva di favorire un ripensamento della catechesi in chiave ecumenica, soprattutto in relazione alla celebrazione del battesimo e del matrimonio e, più in generale, alle liturgie ecumeniche di riconciliazione, così da aiutare a vivere questi momenti della vita delle comunità locali come opportunità per riaffermare che per cattolici e luterani l’ecumenismo costituisce una scelta irreversibile, quotidiana, non emergenziale, in grado di aiutare una migliore comprensione delle proprie identità, rendendo più vivace e pregnante la missione della Chiesa. Cattolici e luterani vogliono rendere sempre più dinamico il proprio impegno nella cura del creato, proponendo un modello di sviluppo economico che non sia interessato alla logica del profitto, che tanti danni ha fatto anche nel nostro paese con l’inquinamento dell’aria, delle acque e della terra, ma, superando gli interessi individuali o di gruppo, sappia utilizzare le risorse del creato nel rispetto dell’ambiente e avendo sempre di mira il bene comune e quello stesso della terra di cui siamo custodi e non padroni.
Per cattolici e luterani, le peculiarità del cammino ecumenico devono portare a moltiplicare le occasioni per testimoniare l’amicizia e l’aiuto verso i poveri, in particolare oggi verso i migranti che fuggono da guerre e calamità naturali. Davanti al bisogno loro e anche di un numero crescente di nostri concittadini, ci impegniamo a coinvolgere le nostre comunità in uno sforzo maggiore di solidarietà, avendo sempre come modello il Buon Samaritano, quel Gesù che si china sulle ferite dell’umanità sofferente. Siamo aperti a collaborare con tutti i nostri fratelli e sorelle a cui ci accomuna la fede nel Signore Gesù, ed anche con le donne e gli uomini di altre religioni e con tutti coloro che hanno a cuore il futuro del nostro paese e del mondo.
Rafforzare l’amicizia nella fraternità, ai piedi della croce di Cristo, ci aiuterà a favorire una riconciliazione delle memorie in grado di sostenere cattolici e luterani nell’annuncio e nella testimonianza della Parola di Dio nella società contemporanea, per promuovere una riforma sempre più evangelica della vita quotidiana delle comunità locali.
Mons. Ambrogio Spreafico,
presidente della Commissione Episcopale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana
Pastore Heiner Bludau,
Decano della Chiesa Evangelica Luterana in Italia
Roma, 31 ottobre 2017, nel quinto centenario dall’inizio della Riforma di Martin Lutero.