le udienze papali al bar Marisa
continua la rivoluzione di Bergoglio
andrà a vivere in una casa occupata di Centocelle con uno studente fuori corso
(si teme sia donna)
IL CLERO CONSERVATORE è spaventato. Come arginare la travolgente spinta riformatrice di papa Francesco? Come evitare che l’insegnamento evangelico, fin qui sapientemente tenuto a bada per duemila anni, torni a minacciare l’ordine sociale come ai tempi di Diocleziano? Come impedire che questo Papa arrivi a mettere in discussione le tradizioni della Chiesa fino alle conseguenze estreme, per esempio modificare l’uniforme delle guardie svizzere? Se Bergoglio si spingesse fino ad abolire l’uso delle babbucce di raso rosso previste dal protocollo per la celebrazione del Tedeum, diventerebbe impossibile evitare lo scisma.
LE NOVITÀ Non contribuiscono a rasserenare gli animi le indiscrezioni sulle prossime mosse del Papa. Il residence Santa Marta gli sembra ingombro di inutili lussi, come l’asse da stiro e il citofono. Starebbe meditando di trasferirsi in una casa occupata a Centocelle, dividendo la stanza con uno studente fuori corso (secondo le voci più allarmate si tratterebbe di una studentessa). Cambiamenti in vista anche in materia di viaggi e trasporti. Bergoglio non si fida più del Garage Vaticano, diretto da monsignor Cabriolet, punto di riferimento del clero ultraconservatore: era lui che forniva a Papa Ratzinger la Mercedes con i sedili di lapin già usata da Gloria Swanson per raggiungere il set di Viale del tramonto. Papa Francesco è stato visto dal concessionario Fiat di Latina trattare personalmente un Fiorino usato, chiedendo però di togliere la decalcomania di Pamela Prati e sostituirla con una di Maradona. Esclusa la possibilità di muoversi in bicicletta: ci vorrebbero troppe mollette per fissare la veste bianca alle caviglie. Quanto all’ipotesi di usare i trasporti pubblici romani, Bergoglio ha lasciato intendere che un conto è la ricerca della semplicità, altro conto il masochismo.
ALTRE NOVITÀ Lo spostamento delle udienze papali al bar “Marisa”, al Testaccio, ha reso inutile la sontuosa Sala Nervi, attrezzata per volontà di Bergoglio a deposito dei calciobalilla destinati ai campi profughi di tutta Europa. Le Sartorie Vaticane, fino ad oggi impegnate esclusivamente nella fattura di paramenti e stole per i pontefici, su indicazione personale del Papa sono impegnate a munire tutti gli omini blu e tutti gli omini rossi di piccole casacche nuove fiammanti. Impressionante la cura dei dettagli: alcuni degli omini sono stati tatuati per adeguare la figura del calciatore ai tempi moderni.
ENCICLICHE Dopo l’enciclica nella quale si invita a restituire la terra ai contadini, è quasi pronta quella nuova, che esorta alla collettivizzazione delle fabbriche e verrà venduta con un cd che contiene l’Internazionale eseguita dal coro dell’Armata Rossa. Con un solo euro di supplemento, il poster di Che Guevara e la copia fotostatica della tessera del Partito Comunista Argentino che un Bergoglio allora giovanissimo restituì indignato, accusando il partito di revisionismo e unendosi ai Tupamaros in Uruguay. Ma i vaticanisti mettono in guardia contro una lettura banalmente “politica” della predicazione di Francesco. Si tratta – spiegano – di un approccio squisitamente spirituale alle tematiche sociali. Anche il titolo dell’enciclica, “Compagni avanti fino alla vittoria!” non va banalizzato né frainteso, ha dichiarato il cardinale Tarcisio Bertone in una conferenza stampa improvvisata, poco prima di varcare la frontiera con la Svizzera.
COMPLOTTO Prende sempre più consistenza la teoria del complotto. Pare che, prima del Conclave, nessuno conoscesse questo Bergoglio. Si è presentato dicendo di essere il vescovo di Santa Maria de Buenavista, e nella confusione del momento nessuno ha fatto notare che Santa Maria de Buenavista non esiste. La sua elezione sarebbe comunque il frutto di un clamoroso equivoco: i cardinali avevano deciso di prendere tempo votando, nel primo scrutinio, il candidato con meno possibilità di successo. Di qui l’elezione di Bergoglio.