la riabilitazione del teologo Castillo esempio di chiesa “contemplattiva”

 papa Francesco riabilita J. Castillo

di: Jesús Bastante

Lorenzo Tommaselli ha tradotto questa riflessione di Jesús Bastante apparsa sulla rivista online Religión Digital lo scorso 21 aprile e ripresa dal sito Fine Settimana il 22 aprile 2018

«Due uomini innamorati di Dio e appassionati dell’uomo».

«Siamo sempre una Chiesa “contemplattiva”, innamorata di Dio e appassionata dell’uomo»

Questo venerdì il papa viaggiava verso la punta dello stivale italiano per rendere omaggio a don Tonino Bello, il vescovo-pastore del sud Italia (di Molfetta, ndt). Un anticipatore della Chiesa delle periferie che tanto promuove Francesco.

Alcune ore prima Bergoglio riceveva, abbracciava e riabilitava (oramai è il caso di togliere le virgolette) uno dei nostri migliori teologi e una bellissima persona: José María Castillo.

Tutti e due, “gesuiti irregolari”, da anni si seguivano senza vedersi. Francesco aveva già tentato di incontrare Castillo per lettera e per telefono, ma il momento dell’incontro è stato emozionante.

E, come Tonino Bello, Bergoglio e Castillo sono due esempi di questa Chiesa “contemplattiva” della quale ha parlato il papa ad Alessano. Uomini innamorati di Dio e appassionati dell’uomo. Persone di orazione e di azione, che non capiscono quest’assurda dissociazione tra le due realtà, intimamente legate in ogni seguace di Gesù.

Castillo e Bergoglio, il teologo e il papa, sono due uomini di profonda orazione e decisi nell’azione. Nell’insegnamento, nella predicazione e nell’esempio. Tutti e due si sono riconosciuti non appena si sono guardati negli occhi. La “teologia popolare” di José María Castillo è senza dubbio uno degli assi portanti della Chiesa-misericordia di Francesco.

Una Chiesa contemplattiva, che accoglie tutti, che non innalza muri tra gli uni e gli altri, che lavora per la riconciliazione e l’abbraccio invece delle porte chiuse e delle espulsioni sommarie. Anche se alcuni se ne dispiacciono, Castillo e Bergoglio trasudano Vangelo di Gesù, un uomo (il nostro Messia) che ha unito come nessuno l’azione del contemplativo e l’orazione dell’attivista.

Il Vangelo è questo, orazione e cammino, aiuto e abbraccio, sguardi e Parola. Costruzione di un mondo nuovo, in definitiva. Qualcosa in cui Castillo e Bergoglio, Francesco e José María sono maestri eccezionali. È un orgoglio far parte di questa storia benedetta.

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