appello del Papa ai leader di Davos
pensate ai poveri, nessun robot potrà mai sostituire l’uomo
di Franca Giansoldati
nessun robot potrà mai “rimpiazzare il lavoro di un uomo”, né il nostro pianeta potrà mai essere trasformato in un giardino vuoto “per il diletto di pochi scelti”
Appello del Papa ai leader del mondo che prendono parte al forum economico di Davos.”Non dimenticatevi dei poveri”. Bergoglio ha affidato un messaggio al cardinale Turkson che ha letto all’apertura del summit. “Faccio appello una volta ancora a tutti voi: Non dimenticate i poveri!. Questa è la sfida primaria che, come dirigenti nel mondo degli affari, avete dinanzi. Chi ha i mezzi per condurre una vita dignitosa, invece di essere preoccupato per i privilegi, deve cercare di aiutare i più poveri ad accedere anch’essi a condizioni di vita rispettose della dignità umana, in particolare attraverso lo sviluppo del loro potenziale umano, culturale, economico e sociale».
Le ultime statistiche mondiali hanno registrato che entro il 2016, l’1% più ricco della popolazione mondiale arriverà ad avere una ricchezza maggiore del restante 99%. Disuguaglianza di ricchezza a livello globale resta un fenomeno che non accenna ad attenuarsi. Se nel 2010 le 388 persone più facoltose del pianeta detenevano la stessa ricchezza della metà più povera del mondo, oggi sono appena 62. E se nulla cambierà, nel 2020 saranno solo in 11. Metà del pianeta, di cui poco meno di 800 milioni di persone sono intrappolate nella povertà estrema, di fronte a 62 super-ricchi, che, dal 2010 ad oggi, hanno visto incrementare il proprio patrimonio di ben 542 miliardi di dollari. Un quadro che di certo non migliora in termini di disuguaglianza di reddito.
Bergoglio ha aggiunto che emerge il bisogno di dar vita a nuovi modelli imprenditoriali che, nel promuovere lo sviluppo di tecnologie avanzate, “siano anche in grado di utilizzarle per creare un lavoro dignitoso per tutti, sostenere e consolidare i diritti sociali e proteggere l’ambiente. L’uomo deve guidare lo sviluppo tecnologico, senza lasciarsi dominare da esso”. A Davos si affronta la questione della quarta rivoluzione industriale e degli effetti che la robotica avrà sulla persona umana e sul suo impiego. “Nessun uomo potrà essere ripiazzato da una macchina senz’anima”, né il nostro pianeta “sarà trasformato in un giardino vuoto per il diletto di pochi scelti. Al contrario è il momento per dirigere e governare i processi in corso e per edificare società inclusive, basate sul rispetto della dignità umana, sulla tolleranza, sulla compassione e sulla misericordia”.