Dall’alto dei miei sogni, frustati ma non frustrati, vedo un mondo alla deriva. Gente assetata di amore e popoli in guerra: Dittature di piombo e democrazie di plastica; Quattro miliardi di tonnellate di rifiuti che ogni anno si accatastano su se stessi; 1.400 miliardi di dollari spesi per commercio di armi mentre 795 milioni di persone soffrono la fame; 7.000 tonnellate di oppiacei e 3 milioni di bambini che muoiono di fame ogni anno; 250 milioni di emigranti nel mondo alla dannata ricerca di un luogo in cui poter vivere. È una umanità che a forza di produrre armi, droghe e rifiuti è diventata rifiuto esse stessa! (…)
Sono innamorato di questo Dio rovesciato che non abita i palazzi del potere, per il quale non c’è posto negli alberghi dei satolli e che i sacerdoti del tempio non conoscono e non riconoscono: Dio laico
Mi dà ribelle speranza questo Dio non più Dio (o, forse, ancor più Dio?) che non piove dall’alto delle presunzioni spocchiose dei saputi ma nasce dal basso di una storia fuori legge e fuori canone: Dio “ateo”!
I selci sconnessi di campagna hanno più dignità dei prefabbricati compatti della città: questi facilmente componibili, quelli non gestibili: Dio anarchico!
Le parole balbettate nel silenzio della notte sono più eloquenti che i mantra urlati dai cannoni mediatici dei satrapi a gongolo: Dio indicibile!
Il dubbio del pensiero che domanda è più splendente della certezza insolente di profferte risposte: Dio “in-certo”!
Ti amo, rovesciato Dio.
Con te piango, ferita tenerezza.
Con te sogno, inesistente, a(v)venire!
don Aldo Antonelli, Huffington Post, 23 dicembre 2015