gli uomini più feroci degli animali

Gino Strada

‘la guerra è sempre un crimine

gli uomini più feroci degli animali nell’uccidere’

Gino Strada ha concesso una lunga e interessante intervista sulla sua attività, sulla guerra, sulle sue cause e il suo contrasto, al quotidiano svizzero Blick. Ecco come è stata sintetizzata su Giornalettismo.

ha raccontato al quotidiano svizzero Blick la sua esperienza di medico impegnato da 25 anni nella cura dei feriti nelle zone di guerra, così come ha spiegato i suoi motivi per opporsi a ogni tipo di conflitto armato.

Il medico fondatore di Emergency, Gino Strada, ha concesso una lunga intervista al più diffuso giornale della Svizzera, Blick. Nel colloquio con il quotidiano elvetico Gino Strada spiega di non trovare attrattivi i luoghi di guerra dove opera, come Gaza, Afghanistan o l’Iraq, ma di considerare un suo dovere offrire un aiuto medico là dove manca.

Da oltre 25 anni trascorro dieci mesi ogni anno nei territori di guerra. Non so più se la mia patria sia l’Italia o l’Afghanistan. La guerra è la mia realtà, il mio lavoro.

 

Gino Strada rimarca come la guerra lo renda furioso, perchè i politici ignorano spesso come il 90% delle vittime dei conflitti siano civili, e non soldati.

Se si buttano giù bombe da un’altezza di 10 mila metri, si colpiscono i civili. Non c’è nessuna città che si chiama Terror City da bombardare.

Il fondatore di Emergency evidenzia di non giudicare chi cura, perchè il suo dovere da medico è solo quello di aiutare i feriti.

Mi interessano quelli che sono stati colpiti dalle bombe, non chi le lancia.

Gino Strada illustra la sua posizione di ferma contrapposizione alle guerre, anche se rimarca di non essere un pacifista, ma solo una persona contraria a ogni intervento bellico.

Tutti coloro che muovo guerra sono in fondo uguali. La parola terrorista sta per il male, la parola soldato invece sta per il bene. Entrambi uccidono, entrambi esercitano violenza contro altri uomini. Li chiamiamo solo in modo diverso.

Gino Strada sottolinea come dalla sua esperienza di medica abbia notato come gli uomini non abbiano ancora afferrato come la violenza contro un altro uomo rappresenti sempre un crimine, e come provochi nuova, ulteriore violenza.

Con la legittima difesa giustifichiamo questo crimine. Ci immaginiamo di essere i buoni, gli altri invece sono i cattivi, i buoni devono ucciderli.

Per il fondatore di Emergency questo atteggiamento così radicato è la causa del continuo scoppio di nuovi conflitti, visto che chi viene colpito poi si organizza per contrattaccare.

Da 15 anni iniziamo guerre dappertutto, uccidiamo e feriamo migliaia di persone, distruggiamo i Paesi e spingiamo alla fuga masse di uomini impoveriti. Ci ringraziano? No, contrattaccano!

Gino Strada rimarca come gli uomini siano più brutali degli animali, per la sistematicità della violenza organizzata contro altri uomini. In merito all’ISIS Gino Strada spiega come

Il problema non sia questo o quel mostro. Tra tre anni nessuno parlerà di ISIS. Ci sarà un nuovo mostro. Tre anni fa nessuno parlava dell’ISIS. Allora erano i Talebani i mostri. Oggi invece i Talebani ci dovrebbero aiutare per sconfiggere ISIS. Cambiare il mostro ogni due anni è una strategia pericolosa.

Per Strada ISIS si può sconfiggere fermando i loro flussi finanziari, così come non vendendo più loro armi.

Per ISIS gli attentati di Parigi erano una vendetta per i bombardamenti francesi contro la Siria. Ogni gruppo utilizza le armi che ha a disposizione. Avessero avuto i caccia, avrebbero bombardato Parigi.

Gino Strada rimarca come per porre fine alle guerre bisogna cancellare l’idea che una parte debba sconfiggere l’altra.

Tutti devono deporre le armi. La radice del male si trova nella nostra convinzione che noi abbiamo ragione e gli altri invece no. Che noi siamo il bene, e gli altri il male.

Gino Strada si definisce comunque ottimista sulla possibilità di vivere in un mondo senza guerre, visto che milioni di persone scendono per le strade per la pace, non per i conflitti.

 

la guerra uccide soltanto non risolve niente

«la guerra non è la medicina giusta

non cura, uccide e va abolita»

Gino Strada

Gino Strada: «La guerra non è la medicina giusta. Non cura, uccide. E va abolita»

«La guerra non è scritta nel destino dell’umanità. Abolire la guerra non è un’utopia, anzi, è qualcosa di molto realista. E non esiste la guerra giusta»

È Gino Strada che parla, con passione, in una intervista esclusiva su Left in uscita il 12 dicembre. Il fondatore di Emergency, testimone diretto della disumanità della guerra che miete vittime tra i civili, lancia un appello alle Nazioni Unite. «Perché non sono mai intervenuti? Devono stabilire che la guerra è come la schiavitù e dobbiamo capire come liberarcene». Il medico chirurgo paragona la guerra al cancro: «Occorre cercare la soluzione. E la violenza non è la medicina giusta: non cura la malattia, uccide il paziente». Nell’ampio sfoglio dedicato al pacifismo di fronte alla violenza dell’Isis, Left pubblica un “Dialogo per pacifisti pieni di dubbi” tra il critico Filippo La Porta e lo storico Alberto Castelli, sul concetto di guerra “giusta”. Abbiamo poi scritto di pacifisti “concreti” che nella storia hanno evitato conflitti armati, quelli che alla crisi del pacifismo hanno risposto con la nonviolenza.  Infine le cifre: l’Italia spende per militari e armamenti 23,6 miliardi di euro all’anno, per la cooperazione allo sviluppo 3 miliardi e per la diplomazia 1,8 miliardi.

Dalla guerra al lavoro, o meglio alle dichiarazioni del ministro del Lavoro Giuliano Poletti che non sono banalità o provocazioni ma parte di un vero manifesto politico che ripete come fosse un mantra: lo studio è inutile, così come il tempo libero e la vita privata, conta solo la dimensione utilitaristica e produttiva. Poi il racconto di un fenomeno tristemente in ascesa e poco contrastato nel nostro Paese: la tratta di esseri umani. Left pubblica la “storia di G.” una ragazza nigeriana venduta da bambina ad una maman e arrivata poi in Italia. Giacomo Russo Spena è entrato in una delle prime Rems (Residenza per le misure di sicurezza detentive) e ci fa capire come vivono i “rei folli” dimessi dagli ex Opg (Ospedali psichiatrici giudiziari).  Infine, un focus sul “mercato” delle fotocopie che un ddl prova a liberalizzare. Negli Esteri l’analisi del manuale del Terrore, La gestione della ferocia; la Spagna che si avvicina alle elezioni del 20 dicembre sempre più frammentata a sinistra e l’intolleranza della destra indiana che arriva a colpire le megastar di Bollywood.

La cultura apre con l’incontro con il premio Nobel Orhan Pamuk, lo scrittore turco racconta a Left il suo Paese martoriato ma svela anche i segreti dell’amore che attraversa il suo ultimo romanzo.  E ancora: Michela Murgia che parla del suo romanzo “politico” Chirù, mentre il regista Gianni Zanasi racconta il senso del suo film La felicità è un sistema complesso. Per la scienza, Pietro Greco ci racconta della ricerca sulle zanzare geneticamente modificate contro la malaria e Left lancia insieme all’associazione Amica un appello al ministro Lorenzin per la demedicalizzaizone dell’interruzione di gravidanza attraverso la corretta procedura della pillola abortiva Ru486

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