grazie a papa Francesco si torna a parlare di infallibilità papale … anche se si sono persi 50 anni

papa Francesco risponde ad Hans Kung e apre alla discussione sulla infallibilità‏

INFALLIBILITÀ DEL PAPA: HANS KÜNG CHIEDE DI ABOLIRLA

 il teologo svizzero, che compie 88 anni il 19 marzo, ha rivolto un appello a Jorge Mario Bergoglio

Festeggerà 88 anni il 19 marzo: alla vigilia del suo prossimo compleanno, il teologo svizzero Hans Küng è tornato a riproporre una revisione e un’abolizione del dogma dell’infallibilità papale, sancito da Pio IX e dal concilio Vaticano I nel 1870. «Vorrei rivolgere di nuovo al Papa un appello che ho più volte inutilmente lanciato nel corso di una discussione pluridecennale in materia di teologia e di politica della Chiesa», ha scritto Küng. «Imploro papa Francesco, che mi ha sempre risposto in modo fraterno: riceva questa ampia documentazione e consenta nella nostra Chiesa una discussione libera, non prevenuta e aperta su tutte le questioni irrisolte e rimosse legate al dogma dell’infallibilità. Non si tratta di banale relativismo, che mina i fondamenti etici della Chiesa e della società. E nemmeno di rigido e insulso dogmatismo legato all’interpretazione letterale. È in gioco il bene della Chiesa e dell’ecumene»

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Hans Kung dice che Francesco ha risposto alla sua richiesta di una libera discussione sul dogma della infallibilità del papa 

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 Hans Küng, il teologo svizzero, dice che ha ricevuto una lettera da Papa Francesco che risponde “alla mia richiesta di una libera discussione sul dogma dell’infallibilità”.
 Küng ha rifiutato di mostrare la lettera al National Catholic Reporter, per “la riservatezza che devo al Papa”, ma dice che  la lettera è datata 20 marzo e che gli è pervenuta  tramite la nunziatura di Berlino poco dopo la Pasqua.
 Küng dice che nella lettera   “Francesco non  ha fissato alcuna restrizione” alla discussione. Küng ha anche detto che egli è molto incoraggiato dalla  recente Esortazione Apostolica, Amoris Laetitia.  “Io non prevedevo  questa  nuova libertà che Francesco ha aperto nella sua esortazione post-sinodale”.  Kung ha scritto  nel comunicato diffuso a NCR e ad altri media.: “Già nell’introduzione, egli scrive  ‘Non tutte le  questioni dottrinali, morali o pastorali devono essere risolti dagli interventi del magistero.”
 Küng aggiunge: “Questo è il nuovo spirito che ho sempre atteso dal magistero” e rende possibile una discussione sull’infallibilità.
 Il 9 marzo, Küng aveva diffuso  un “appello urgente a Papa Francesco per consentire una discussione aperta e imparziale sulla infallibilità del papa e dei vescovi”. L’appello è stato diffuso  contemporaneamente in più lingue  e in tante pubblicazioni.

Dennis Coday, editor di NCR

 di seguito  il testo della dichiarazione sulla lettera del papa che Küng ha rilasciato ai media  

Trasmissione Raitre Che tempo che fa

 Il 9 marzo ho diffuso un   Appello a Papa Francesco perché desse  spazio ad una libera discussione, senza pregiudizi e del tutto aperta, sul problema dell’infallibilità. Essa è stata pubblicata  sulle  principali riviste di diversi paesi. Sono stato felice di ricevere una risposta personale da Francesco  subito dopo Pasqua. E’ del  20 marzo e mi è stata trasmessa  dalla nunziatura del Vaticano a Berlino.

 Della  risposta del papa, i seguenti punti sono importanti per me:
 • Il fatto che Francesco ha risposto  e non ha lasciato, per così dire,  cadere nel vuoto  il mio testo;
 • Il fatto che egli stesso ha risposto e non  tramite il suo segretario privato o il segretario di Stato;
 • Mi ha risposto in  maniera fraterna, in lingua  spagnola, rivolgendosi  a me come Lieber Mitbruder ( “Caro Fratello”) in tedesco e queste parole personali sono in corsivo;
 •Con evidenza  egli ha letto molto attentamente l’Appello, a cui avevo aggiunto una traduzione spagnola;
 • Che è altamente apprezzato delle considerazioni che mi aveva portato a scrivere Volume 5 delle mie opere complete, in cui vi suggerisco di vista teologico che parlano le diverse problematiche che il dogma dell’infallibilità solleva alla luce della Sacra Scrittura e la tradizione con l’obiettivo di approfondire il un dialogo costruttivo tra la chiesa “semper reformanda” del 21 ° secolo e le altre chiese cristiane e nella società postmoderna.

 Francesco  non ha fissato alcun limite alla discussione. Egli ha così risposto alla mia richiesta di dare spazio a una libera discussione sul dogma dell’infallibilità. Penso che sia ora indispensabile utilizzare questa nuova libertà per portare avanti la riflessione sulle  definizioni dogmatiche, che sono  motivo di polemica all’interno della Chiesa cattolica e nel suo rapporto con le altre chiese cristiane.
 Non prevedevo  tutto questa  nuova libertà che Francesco ha aperto nella sua esortazione post-sinodale, Amoris Laetitia. Già nell’introduzione, egli dichiara: “Non tutte le discussioni di questioni dottrinali, morali o pastorali devono essere risolte dagli interventi del magistero”.
 Egli denuncia   “la morale burocratica e fredda” e non vuole che i  vescovi si comportino come se fossero gli “arbitri della grazia”. Egli dice che  l’Eucaristia non è un  premio per le persone perfette   ma è un “nutrimento per i deboli.”
 Egli cita ripetutamente  dichiarazioni fatte al Sinodo dei vescovi o dalle conferenze episcopali nazionali. Francesco non vuole più essere l’unico portavoce della chiesa.
 Questo è il nuovo spirito che ho sempre atteso dal magistero. Sono pienamente convinto che in questo nuovo spirito aperto a  una discussione libera, imparziale del dogma dell’infallibilità, questo problema  chiave per il futuro della Chiesa  potrà essere discusso al meglio.
 Sono profondamente grato a Francesco per questa nuova libertà e ed unisco  il mio grazie di cuore all’aspettativa che i vescovi e i teologi sappiano  senza riserve adottare questo nuovo spirito e unirsi  nel ringraziamento partecipando  a questo compito in accordo con le Scritture e con la  grande tradizione della Chiesa.

 [P. Hans Küng, cittadino svizzero, è professore emerito di teologia ecumenica presso l’Università di Tubinga, in Germania. Questo articolo è stato tradotto dal tedesco da Christa Pongratz-Lippitt.))

H. Kung e l’infallibilità papale

ripensare l’infallibilità?

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testo* di Hans Kung pubblicato da “la Repubblica”  

*Il testo è un’anteprima del quinto volume dell’opera omnia di Küng Unfehlbarkeit in uscita in Germania

 

HANS KUNG HANS KUNG

È difficile immaginare che papa Francesco avrebbe fortemente voluto una proclamazione della infallibilità papale come quella che nel diciannovesimo secolo venne sollecitata da Pio IX con ogni mezzo. Si può invece ritenere che Francesco (come fece a suo tempo Giovanni XXIII davanti agli studenti del collegio greco) dichiarerebbe sorridendo: «Io non sono infallibile».

 

Papa Pio XIIpapa Pio XII

Di fronte allo stupore degli studenti, Giovanni aveva aggiunto: «Sono infallibile solo quando parlo ex cathedra, ma non parlerò mai ex cathedra». Questo tema mi è familiare da tempo. Ecco qualche importante dato storico, che ho acquisito di persona e ho meticolosamente documentato nel quinto volume delle mie opere complete.

 

1950: Il 1° novembre Pio XII proclama come dogma di fronte a una folla gigantesca: «L’immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo». Allora, studente ventiduenne di teologia, accolsi con entusiasmo questo evento.

 

GIOVANNI XXIII NEL 1962 GIOVANNI XXIII nel 1962

Fu dunque un primo infallibile pronunciamento ex cathedra del supremo maestro e pastore della Chiesa cattolica, il quale si appellò alla particolare assistenza dello Spirito Santo, in piena conformità alla proclamazione dell’infallibilità papale avvenuta nel Concilio Vaticano secondo

 

1958: Con la morte di Pio XII giunge alla fine anche il secolo dell’eccessivo culto di Maria promosso dai papi “Pii“. Il suo successore Giovanni XXIII è contrario a nuovi dogmi e la maggioranza del Concilio decide con una votazione aperta di non promulgare un proprio decreto su Maria, anzi, mette in guardia da manifestazioni esagerate di devozione mariana.

 

1965: Nella costituzione pastorale sulla Chiesa si trova – capitolo III sulla gerarchia – l’articolo 25 sull’infallibilità, che però sorprendentemente non viene affatto discusso. Tanto più che di fatto il Vaticano II ha proceduto a un allargamento sconcertante, estendendo espressamente e senza motivazione all’episcopato quell’infallibilità che il Vaticano I aveva attribuito solo al papa.

citta?? del vaticano città del Vaticano

 

1968: Appare l’Enciclica Humanae Vitae sulla regolazione delle nascite. L’enciclica, che vieta come peccato grave non solo la pillola e i mezzi meccanici, ma anche l’interruzione del rapporto sessuale per evitare una gravidanza, viene percepita come un’enorme provocazione. Con essa il papa si pone in contrasto, per così dire, con tutto il mondo civilizzato, richiamandosi al suo infallibile magistero e a quello dell’episcopato. Certo, le proteste formali e le obiezioni materiali sono importanti, ma questa pretesa di infallibilità delle dottrine papali non può proprio essere riesaminata a fondo? Ne faccio un tema di discussione nel mio libro Infallibile? Una domanda, del 1970.

 

I PAPI SANTI IN VATICANO CANONIZZAZIONE DI WOJTYLA E RONCALLI I PAPI SANTI IN VATICANO CANONIZZAZIONE DI WOJTYLA E RONCALLI

1979/1980: Revoca della mia abilitazione alla docenza in teologia cattolica. Che si trattasse di un’azione segreta preparata nel minimo dettaglio, dimostratasi contestabile sul piano giuridico, infondata su quello teologico e controproducente su quello politico, è ampiamente documentato nel secondo volume delle mie memorie, Verità contestata. A quel tempo il dibattito si soffermò a lungo su questa revoca della mia missione sulla infallibilità. Tuttavia, la mia considerazione nella comunità religiosa non poté essere distrutta.

 

E, come avevo previsto, le discussioni sui grandi compiti della riforma non sono cessate. Mi riferisco al dialogo interconfessionale, al reciproco riconoscimento delle funzioni e delle celebrazioni eucaristiche, alle questioni del divorzio e dell’ordinazione sacerdotale delle donne, al celibato ecclesiastico e alla drammatica crisi delle vocazioni, e soprattutto alla guida della Chiesa cattolica. Posi la questione: «Dove state portando questa nostra Chiesa?».

 

I PAPI SANTI IN VATICANO CANONIZZAZIONE DI WOJTYLA E RONCALLI RATZINGERRATZINGER

Dopo 35 anni, questi interrogativi sono attuali ora come allora. Ma la ragione decisiva dell’incapacità di realizzare riforme a tutti questi livelli continua ad essere la dottrina dell’infallibilità del magisterio, che ha portato alla nostra Chiesa un lungo inverno. Come allora Giovanni XXIII, anche oggi papa Francesco cerca con tutte le forze di far soffiare un vento fresco sulla Chiesa. E deve scontrarsi con una forte resistenza, come in occasione dell’ultimo sinodo mondiale dei vescovi dell’ottobre 2015. Non ci si faccia illusioni, senza una “re-visione” costruttiva del dogma dell’infallibilità un reale rinnovamento sarà ben difficilmente possibile.

 

giubileo san pietro giubileo in san Pietro

Tanto più sorprendente, allora, è che la discussione su questo tema sia scomparsa dallo schermo. Molti teologi cattolici, temendo sanzioni come quelle che hanno colpito me, hanno quasi rinunciato a esprimere posizioni critiche sull’ideologia dell’infallibilità, e la gerarchia cerca, per quanto possibile, di evitare un tema così impopolare nella Chiesa e nella società. Solo poche volte Joseph Ratzinger vi si è richiamato, nella sua veste di prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. Ma, tacitamente, il tabù dell’infallibilità ha bloccato tutte le riforme che, a partire dal Concilio Vaticano II, avevano sollecitato una revisione di precedenti definizioni dogmatiche.

 

giubileo la messa a san pietro 3 giubileo e la messa a san Pietro

2016: È il mio ottantottesimo anno di vita, e posso dire di non essermi risparmiato per raccogliere i numerosi testi compresi nel quinto volume delle mie opere complete. Ora, con questo libro in mano, vorrei rivolgere di nuovo al papa un appello che ho più volte inutilmente lanciato nel corso di una discussione pluridecennale in materia di teologia e di politica della Chiesa.

 

Imploro papa Francesco, che mi ha sempre risposto in modo fraterno: «Riceva questa ampia documentazione e consenta nella nostra Chiesa una discussione libera, non prevenuta e aperta su tutte le questioni irrisolte e rimosse legate al dogma dell’infallibilità. Non si tratta di banale relativismo, che mina i fondamenti etici della Chiesa e della società. E nemmeno di rigido e insulso dogmatismo legato all’interpretazione letterale. È in gioco il bene della Chiesa e dell’ecumene.

 giubileo la folla a san pietro giubileo la folla a san Pietro

Sono ben consapevole che a lei, che vive “tra i lupi“, questa mia preghiera potrà sembrare poco opportuna. Ma lo scorso anno lei ha coraggiosamente affrontato malattie curiali e perfino scandali, e nel suo discorso di Natale del 21 dicembre 2015 alla curia romana ha ribadito la sua volontà di riforma: “Sembra doveroso affermare che ciò è stato – e lo sarà sempre – oggetto di sincera riflessione e decisivi provvedimenti. La riforma andrà avanti con determinazione, lucidità e risolutezza, perché Ecclesia semper reformanda”.

 

papa a san pietro papa Francesco a san Pietro

Non vorrei accrescere in modo irrealistico le aspettative di molti nella nostra Chiesa; la questione dell’infallibilità nella Chiesa cattolica non può essere risolta dal giorno alla notte. Ma per fortuna lei è più giovane di me di quasi dieci anni e, come tutti ci auguriamo, mi sopravvivrà.

 

E certamente comprenderà che io, da teologo alla fine dei miei giorni, sostenuto da una profonda simpatia per lei e per la sua azione pastorale, abbia voluto, finché sono in tempo, esporre la mia preghiera per una libera e seria discussione sull’infallibilità, motivata come meglio posso nel presente volume: non in destructionem, sed in aedificationem ecclesiae, “non per la distruzione, ma per l’edificazione della Chiesa“. Per me personalmente sarebbe la realizzazione di una speranza mai abbandonata».

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