una mamma rom di Pisa racconta
anche questa è la città di Pisa oggi
un episodio di ordinaria e ‘normale’ discriminazione nei confronti dei rom
l’orco cattivo e la nostra luce
Era proprio una bella giornata, finalmente un bel sole dopo tanta pioggia, ma il sole mi brillava anche dentro. Quella mattina mio marito mi aveva illuminato, una bella notizia dopo un’ attesa di tanti anni, di delusioni e pianti, finalmente i nostri figli potranno riabbracciarlo presto a casa.
Non vedo l’ora di tornare a casa per dirlo agli altri. Papà a giorni tornerà a casa.
Prendo il bus che mi porta alla stazione, con me c’e’ anche mia figlia di 7 anni, sul mezzo ci sono 3 controllori. Da uno di loro compro il biglietto, a mia figlia non chiede niente e’ ancora piccola.
C’e’ tanta gente, io e mia figlia rimaniamo in piedi, ma non sento la fatica perché sono felice.
Osservo la gente che scende e sale alle fermate. Presso la fermata del mercato, ancora tanta gente che sale, vari di questi, appena si accorgono dei controllori subito scendono. E’ una scena che mi fa ridere, perché erano tutti italiani quelli che scappano alla vista dei controllori. Dentro di me penso che la colpa e’ della crisi economica, e rido pensando che a Pisa pare che solo i Rom non vogliono pagare il biglietto: allora stiamo diventando veramente uguali, e’ l’integrazione raggiunta!
Nel gruppo appena salito riconosco una giovane mamma Rom con suo figlio, e’ più piccolo della mia. E’ stata al mercato, infatti porta con se alcune borse della spesa. Il controllore le chiede il biglietto che lei gli mostra. Ma secondo lui e’ scaduto, la Rom ribatte che invece e’ ancora valido perché il tempo non era ancora scaduto. Infatti dopo il controllo risulta ancora valido. Bene, e’ proprio una bella giornata penso dentro di me: una rom viene trovata con il biglietto in regola. Ma ecco, che il controllore ribatte che anche il bambino deve pagare il biglietto. “Ma come? Lui e’ ancora piccolo. Mai ho pagato l’autobus per lui”. Risponde prontamente la giovane mamma Rom. Subito mi si stringe il cuore, perché mia figlia avrà di sicuro due anni piu’ del suo. Perché allora, lo stesso controllore non me l’ha fatto pagare, come all’altra mamma italiana con la figlia di dodici o tredici anni, salita qualche fermata prima? Intanto la discussione tra i due si e’ accesa e come altre volte e’ successo qui a Pisa, tocca ai Rom subire la prepotenza del controllore, anche quando sono nel torto. Il piccolo spaventato comincia a piangere.. Molti passeggeri seguono la scena, ma nessuno interviene per difenderla..e’ una Rom, di certo non può aver ragione, sarebbe il colmo.
Vorrei farlo, ma un nodo alla gola mi impedisce di parlare, anch’io sono una Rom. Allora lo guardo fisso negli occhi con po’ di rabbia e non abbasso lo sguardo, perché disapprovo il suo comportamento ingiusto e cattivo verso noi Rom. Seguono le solite minacce: chiamare la polizia o fermare l’autobus chiudendo le porte..alla fine arriva la multa di 40 €. Ma questo e’ un vero abuso, penso dentro di me..e la gente starsene in silenzio, indifferente a smaneggiare il loro telefonino.
Anche questa e’ la città di Pisa oggi. Mia figlia ha paura degli orchi delle favole, il controllore un pochino gli assomigliava. Ma oggi e’ una bella giornata e il sole brilla dentro e fuori di noi due e l’orco cattivo non potrà mai oscurarla, poverino lui, non sopporta la luce del sole.
Ciao a tutti,
una mamma Rom di Pisa..