stiamo compiendo un genocidio – la pensa così anche R. La Valle

mare non è nostro

il no ai migranti: un genocidio

di Editore

in www.chiesadituttichiesadeipoveri.it del 7 agosto 2017

il genocidio

di Raniero La Valle

in “ranierolavalle.blogstop.it” del 7 agosto 2017

Il caparbio rifiuto europeo di far posto ai profughi e la maldestra condotta del governo italiano sui migranti (la dottrina Minniti, i vincoli posti alle operazioni di soccorso, la spedizione delle navi militari in Libia) hanno innescato una rovinosa deriva dell’opinione pubblica, sostenuta da una inaudita campagna di stampa contro ogni forma di accoglienza e di solidarietà. Questa, a ben vedere, al di là del supposto obiettivo delle ONG, ha di mira il papa che, con i gesti di Lampedusa e Lesbo, ha squarciato la cortina dell’omertà e ha posto la questione politica e morale della risposta da dare alla più grande tragedia del nostro tempo, quella delle migrazioni di massa. È cominciata da lì la serie degli eventi: prima l’Italia ha avviato l’operazione “Mare nostrum”, pensando che fosse a buon mercato, poi Alfano, dopo un anno, l’ha fatta chiudere, i populismi egoisti e xenofobi si sono scatenati, la stampa e le TV hanno fatto da sponda alla paura e all’intolleranza, il governo ora passa alle maniere forti, Renzi e gli altri vecchi politici non pensano se non in termini di consenso per il potere, ed ecco che quello che stiamo per compiere prende il suo vero nome: un genocidio. L’esperienza del Novecento ci dice che dei genocidi è meglio accorgersi prima o nel mentre che si compiono, piuttosto che commemorarli o negarli dopo.

il nostro mare-cimitero: 5000 morti in meno di un anno

migranti

negli ultimi 10 mesi quasi 5 mila vittime

oltre 3.500 hanno perso  la vita nel Mediterraneo

  e nel 2015 sono state 65 milioni le persone costrette a lasciare il proprio paese

  

migranti

nei primi 10 mesi del 2016 sono stati 4.899 i migranti morti nel tentativo di raggiungere l’Europa; di questi 3.654 hanno la perso vita nel Mediterraneo.
È uno dei dati più significativi emersi dal terzo rapporto sulla protezione internazione in Italia 2016, secondo il quale nel 2015 sono state 65 milioni le persone costrette a lasciare in maniera ‘forzata’ il proprio Paese, una massa enorme di disperati, composta dal 21,3 milioni di rifugiati, 40,8 milioni di sfollati interni e 3,2 milioni di richiedenti asilo

IN FUGA 34 MILA AL GIORNO

Lo studio, messo a punto da Anci, Caritas Italiana, Cittalia, Fondazione Migrantes e dal Servizio centrale dello Sprar, in collaborazione con l’Unhcr, ha calcolato un ammontare di circa 34 mila persone al giorno che nel 2015 sono state costrette a fuggire dalle proprie case per l’acuirsi di conflitti e di situazioni di crisi, vale a dire una media di 24 al minuto

IN ITALIA 160 MILA ARRIVI

In un rapporto composto essenzialmente da cifre, non poteva mancare il numero degli arrivi nel nostro Paese: secondo quanto certificato dai ricercatori nei primi 10 mesi del 2016 questi hanno sfiorato le 160 mila unità (159.432), dato che fa segnare un incremento del 13% rispetto al 2015. Lo studio ha contato poi, nello scorso anno, 1 milione e 393.350 domande di protezione internazionale nell’Ue, ambito che vede la Germania primeggiare con 476.620 istanze presentate (il 36% del totale), seguita da Ungheria, Svezia, Austria e Italia.
Questi ultimi cinque Paesi raccolgono tutti insieme il 74,8% delle domande presentate nel Vecchio Continente. Ma non tutti nel frattempo hanno trovato ospitalità nell’Ue: lo scorso anno il 98% dei rifugiati ha optato per altri Paesi, su tutti la Turchia, con 2,5 milioni di persone, seguita dal Pakistan (1,6 milioni) e dal Libano (1,1 milioni). Ancora nel 2015 i principali Paesi di origine dei migranti sono stati la Siria (4,9 milioni), l’Afghanistan (2,7 milioni), e la Somalia (1,1).




il nostro mare è un cimitero!

Mediterraneo cimitero di migranti  piu  di 2000 morti nel 2015

Mediterraneo cimitero di migranti

piu’ di 2.000 morti nel 2015

sono piu’ di 2.000 i migranti morti nel Mediterraneo nel 2015 mentre tentavano di raggiungere le coste europee: e’ la denuncia dell’Organizzazione Internazionale per le migrazioni. “Purtroppo abbiamo raggiunto un nuovo primato, con oltre 2.000 migranti morti fino al weekend scorso”, ha spiegato il portavoce dell’Oim, Itayi Virri, da Ginevra.

La principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio ha fatto sapere che sono 188.000 i migranti soccorsi nel Mediterraneo dall’inizio dell’anno e si potrebbe sfondare il muro dei 200.000 gia’ questa settimana. Per l’Oim i dati confermano come quella lungo nel Mediterraneo centrale sia “la rotta piu’ letale per i migranti in cerca di una vita migliore”, una situazione che potrebbe ulteriormente aggravarsi. Infatti ben 1.930 migranti sono morti tentando la traversata dalla Libia all’Italia, solo 60 mentre tentavano di raggiungere la Grecia. Nei primi sette mesi del 2014 i morti nel Mediterraneo erano stati in tutto 1.607, con un totale di 3.279 a fine anno.
  Il numero piu’ alto di arrivi si e’ registrato in Italia (97.000) e Grecia (90.500), ha fatto sapere l’Oim, che ha sottolineato come la nuova linea assunta dall’Ue da aprile sui salvataggi in mare abbia permesso di “recuperare molte persone che altrimenti sarebbero morte”. Nel corso dell’ultima settimana sono stati circa 20 i morti in mare, ha denunciato l’Oim. Le salme di 14 di loro, appartenenti a un gruppo piu’ grande di 456, sono stati trovati in acque internazionali dalla nave della marina irlandese Le Niamh e portati al porto di Messina il 29 luglio. Lo staff dell’organizzazione, presente nel sud Italia, ha parlato con alcuni dei sopravvissuti: secondo le testimonianze dei migranti, il motore della barca si e’ surriscaldato durante la traversata. Per raffreddarlo, hanno dovuto usare l’acqua potabile a bordo e 14 di loro non ce l’anno fatta a causa della sete e del caldo. “E’ inaccettabile che nel XXI secolo le persone in fuga da conflitti, persecuzioni, miseria e degrado ambientale debbano patire tali terribili esperienze nei loro Paesi, per non dire quello che sopportano durante il viaggio, e poi morire alle porte dell’Europa”, ha sottolineato il direttore generale dell’Oim, William Lacy Swing. Nonostante queste tragedie, l’Oim vuole riconoscere gli sforzi straordinari delle forze navali nel Mediterraneo che continuano a salvare vite umane ogni giorno. Il numero di decessi e’ diminuito in maniera significativa negli ultimi mesi e cio’ e’ dovuto in gran parte al potenziamento dell’operazione Triton, ha sottolineato l’Oim. Il Mediterraneo e’ ora perlustrato da un maggior numero di imbarcazioni che si possono spingere fino a dove partono le richieste di soccorso: sono quasi 188mila i migranti salvati nel Mediterraneo fino a ora e l’Oim sostiene con forza il proseguimento di tali attivita’. (AGI) .