il fariseo e il pubblicano
In quel tempo, Gesù disse questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era cattolico benpensante e l’altro era Rom, divorziato risposato, gay. Il cattolico benpensante, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come questo Rom, divorziato risposato, gay. Prego due volte alla settimana il rosario, la domenica vado a Messa e destino l’8 per mille alla Chiesa”. Il Rom, divorziato risposato, gay, invece, temendo il giudizio degli altri, non osava nemmeno avvicinarsi, ma incrociando le mani diceva: “Signore, so che almeno tu mi accogli”. Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, sperando nella Misericordia di Dio ha compreso cos’è il Regno di Dio».
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».