non perché hai fatto l’albero di natale in casa e l’hai addobbato di luci e colori,
ma perché hai fatto nascere un briciolo di speranza nel cuore di chi la stava perdendo
non quando anche a scuola è comparso il presepe da esibire come uno dei segni forti della nostra cultura cristiana,
ma quando nel diverso da te hai cominciato a vedere un figlio di Dio e un fratello uguale a te
non perché tutto è pavesato a festa e hai illuminato tutto di luci
così forti da abbagliarti e impedirti di veder davanti e accanto a te
presenze, volti, storie di privazione, sofferenza, povertà,
ma perché hai cominciato a scorgere il volto di tuo fratello in un marginale o profugo
non quando piccoli e grandi aspettiamo babbo natale
che ci porti ulteriori cose di cui le nostre case sono già strapiene,
ma quando cominciamo ad accorgerci
che c’è qualcuno accanto a noi che non ha l’essenziale per vivere
o che ha bisogno che ci accorgiamo di lui
è natale ogni volta che sorridi
a un fratello e gli tendi una mano.
è natale ogni volta che rimani
in silenzio per ascoltare l’altro.
è natale ogni volta che non accetti
quei principi che relegano gli oppressi
ai margini della società.
è natale ogni volta che speri
con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale