il sindaco che vorrebbe i lager per i rom
il sindaco leghista vorrebbe i lager per i rom
un post su facebook fa scoppiare la protesta
Durante una discussione sul gruppo Facebook “Sei di Cittadella se…” il sindaco leghista della città, Giuseppe Pan, ha fatto delle affermazioni che hanno provocato reazioni di sconcerto nei suoi concittadini lamentando la mancanza di “lager per rom”.
A un certo punto del dibattito, un cittadellese incalza Pan: “Strano che un comune leghista come Cittadella non faccia nulla. Pan dove sito? Magnito skei e basta?” La replica non si fa attendere: «Sono sempre gli stessi rom che continuamente sgombriamo da case abusivamente occupate o da campeggi in Brenta o in giro per i campi! Sono stati assegnati come domicilio da un giudice italiano tra Cittadella, Fontaniva e Tezze! Non hanno una dimora e vagano disseminandosi nel territorio». E poi arriva la frase incriminata, con Pan che – rivolto al concittadino – dice: “Visto che i lager non ci sono e tanto meno i campi rom, se vuoi provare tu!”.
Il segretario del Pd, Adamo Zambon, attacca: “Il peggio non è mai morto: Lega fascista, estremista e razzista. Questo non può essere il linguaggio di una persona delle istituzioni. È un linguaggio da bar sport. Se un sindaco, dotato di amplissimi poteri per garantire la sicurezza della sua città, non riesce a trovare di meglio che invocare i campi di sterminio, significa che non è in grado di esercitare le sue funzioni e quindi è il caso che si dimetta”.
“Il Pd vuole solo strumentalizzare”, obietta il sindaco, “con la mia affermazione volevo dire proprio il contrario, i lager per fortuna non esistono più e il nazismo è ben lontano. Io, a differenza di chi chiacchiera e basta, sto cercando una soluzione concreta”.
bufera sul sindaco di Cittadella: «Non ci sono i lager per i rom»
Il caso scoppia quando dal gruppo Facebook “Sei di Cittadella se” parte un sos: «Brutti ceffi lungo il Brenta. Sindaco, dove sei?». La risposta di Giuseppe Pan scatena l’opposizione, il Pd chiede le dimissioni
Polemica su Facebook attorno ai rom, il sindaco Giuseppe Pan parla di «lager» ed esplode la bagarre, con il Pd che chiede le dimissioni e il primo cittadino che si difende: «Travisate le mie affermazioni». La querelle è scoppiata attorno all’ennesimo post pubblicato sul gruppo «Sei di Cittadella se»: denuncia dei nomadi che sostano lungo il Brenta, tra Fontaniva, Cittadella e Tezze, generando disagio in alcuni residenti e frequentatori dello spazio in riva al fiume.
A un certo punto del dibattito, un cittadellese incalza Pan: «Strano che un comune leghista come Cittadella non faccia nulla. Pan dove sito? Magnito skei e basta?» La replica non si fa attendere: «Sono sempre gli stessi rom che continuamente sgombriamo da case abusivamente occupate o da campeggi in Brenta o in giro per i campi! Sono stati assegnati come domicilio da un giudice italiano tra Cittadella, Fontaniva e Tezze! Non hanno una dimora e vagano disseminandosi nel territorio». E poi arriva la frase incriminata, con Pan che – rivolto al concittadino – dice: «Visto che i lager non ci sono e tanto meno i campi rom, se vuoi provare tu!».
Il segretario del Pd, Adamo Zambon, attacca: «Il peggio non è mai morto: Lega fascista, estremista e razzista. Questo non può essere il linguaggio di una persona delle istituzioni. È un linguaggio da bar sport. Se un sindaco, dotato di amplissimi poteri per garantire la sicurezza della sua città, non riesce a trovare di meglio che invocare i campi di sterminio, significa che non è in grado di esercitare le sue funzioni e quindi è il caso che si dimetta».
«Il Pd vuole solo strumentalizzare», obietta il sindaco, «con la mia affermazione volevo dire proprio il contrario, i lager per fortuna non esistono più e il nazismo è ben lontano. Io, a differenza di chi chiacchiera e basta, sto cercando una soluzione concreta, sono andato a parlare con queste persone, ci sono casi molto problematici, anche di alcol, e sono in contatto con alcune associazioni per provare a gestire la situazione e trovare loro una casa, non voglio né tendopoli né i vigili, che al massimo possono solo spostarli di qua e di là».