le teologhe italiane e la violenza contro le donne

a proposito dei femminicidi

“la violenza contro le donne riguarda le Chiese” e non è “una questione femminile”

foto SIR/Marco Calvarese

“La violenza contro le donne riguarda le Chiese” 

È quanto scrive il Consiglio di presidenza delle teologhe italiane, in un comunicato sulla piaga dei femminicidi. “Nelle Chiese cristiane – la denuncia – la violenza maschile contro le donne non è considerata una priorità, e anzi persistono ampie sacche di negazionismo e minimizzazione (sia in generale che rispetto ai numerosissimi casi che avvengono dentro le Chiese). Di qui la necessità di “un lavoro sistematico e condiviso, che grazie al lavoro di tante studiose anche italiane può avvalersi di numerosi e qualificati strumenti utili per rileggere la tradizione, le teologie, le pratiche pastorali, l’ecclesiologia, l’uso dei testi biblici. Perché il paradigma del dominio e della ‘voce unica’ si infila anche nelle catechesi più moderne, nelle omelie più ispirate, nei convegni più illuminati, nei tiktok e nei blog più frizzanti”. “Siamo di fronte a un’emergenza anzitutto educativa, che richiede un livello di intervento profondo e costante, paziente e inesorabile per lavorare sui modelli culturali, per decostruire stereotipi di genere che annientano la vita, per imparare a essere uomini e donne in modo nuovo, insieme”, la tesi delle teologhe, che auspicano “una pedagogia e una didattica capaci di decostruire quei messaggi e sostenere relazioni educative e paradigmi culturali fondati sulla parità, la dignità, la libertà e l’inclusione”, anche nei contesti ecclesiali. La violenza contro le donne e il sistema che la sostiene non sono una “questione femminile”, il monito del documento: “Le donne ne fanno le spese, certo; possono adeguarsi; possono anche esserne complici, andando contro sé stesse. Ma la questione è maschile, e sono gli uomini innanzitutto che devono assumerla, perché riguarda la costruzione della loro maschilità, l’eredità ricevuta, le scelte che si possono e si vogliono fare per uscire dalle gabbie di un’identità che è stata strutturalmente legata al dominio e al controllo sulle donne, all’autorità, all’illusione della non parzialità e dell’invulnerabilità. In questo senso nessun uomo, per quanto ‘perbene’, può sentirsi a posto e pensare che la cosa non lo riguardi”.

c’è un posto per le donne nella chiesa di papa Francesco?

papa-francesco

le donne cercano il loro posto nella chiesa

aria nuova nella chiesa di papa Francesco, maggiore spazio alle persone rispetto alle tradizioni irrigidite, alle strutture ossificate fino al punto di schiacciare le persone

maggiore spazio alle persone soprattutto a quelle che tradizionalmente sono state più trascurate, ignorate, bocciate, subordinate, emarginate, silenziate anche da un mondo teologico storicamente e tradizionalmente maschile

riusciranno nella chiesa di papa Francesco le donne e le teologhe a trovare il loro spazio da protagoniste? papa Francesco è disposto  a mettersi in ascolto della teologia elaborata dalle donne?

tante sono le questioni e ampia la problematica  legate a questo ambito: si offrono qui di seguito (utilizzando l’apporto prezioso di ‘finesettimana’) tre contributi per illustrare alcune delle attese che il mondo femminile oggi vive per cercare e trovare il proprio posto nella chiesa:

 

Lo spostamento del baricentro dalla dottrina alla prassi (la dottrina e il culto si inverano nella pratica della giustizia) richiedono un ripensamento complessivo della vita delle nostre comunità. Ripensare l’intera struttura ministeriale della chiesa, il rapporto sacro potere. Papa Francesco è disposto a mettersi in ascolto della teologia elaborata dalle donne?

In un mondo teologico storicamente e tradizionalmente maschile, in cui sono sempre stati gli uomini a creare dottrina, morale, leggi, spiritualità, a celebrare i sacramenti e a trasmettere il Vangelo, la sapienza femminile è rimasta inespressa, complice anche una misoginia – strisciante ma non troppo – di cui la teologia maschile si è fatta portatrice

Un interessante numero della rivista bimestrale “Legendaria” dedica  un notevole spazio al tema delle donne nella chiesa. Ha chiesto a 7 donne, credenti e non credenti di rivolgerea papa Francesco 3 domande. Già avevamo riportato quella di Mariella Gramaglia apparsa anche sul neoquotidiano “pagina99”. 1)Perché non riconoscere al femminismo il molto che ha fatto per le donne? 2)perché gli ecclesiastici esercitano una superiore autorità nei confronti battezzati? 3) che fare nei confronti della povertà diffusa livello mondiale?
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