voglia di ‘denomadizzare’ Massa Carrara

 

Massa città da ‘denomadizzare’ e disumanizzare

dalla pagina facebook di Marcello Palagi trovo questa notizia che mi incuriosisce: il titolo da medaglia al valore per la resistenza si vorrebbe pian piano sostituito dal titolo di ‘città denomadizzata’ da esibire all’ingresso ufficiale nella città

 

Massa denomadizzata

 

 

 

 

così M. Palagi:

E’ sempre più stupefacente  Stefano Benedetti consigliere comunale di F. I. di Massa. Pochi giorni fa ha protestato contro il comune perché aveva assegnato una casa popolare a una famiglia di sinti, fino a quel momento accampata nel parcheggio di Mirteto.

Turano denomadizzato

La casa popolare non doveva essere data a questi “zingari” perchè non  ne avevano reale bisogno, essendo accampati nel parcheggio  dove “disponeva comunque di un posto per vivere con tanto di servizi” (parole sue), non ne avevano diritto non essendo italiani e massesi, non ne avevano fatto domanda e non erano graditi agli altri coinquilini. Oggi, dopo che in un’area di sosta non autorizzata, nei pressi del campo sportivo si è verificato un incendio  chiede perentoriamente a comune e prefetto che chiudano tutti i campi abusivi di Massa, e ne caccino i residenti. I campi degli “zingari” (ma Benedetti scrive la parola senza virgolette) non autorizzati costituirebbero un grave pericolo  – anche “perchè all’interno vi vivono diversi bambini”i -, sia per i loro abitanti che per chi ci vive vicino (? sic). Tra i campi che considera pericolosi cita espressamente reclamandone con insistenza la chiusura, proprio il parcheggio di Mirteto. Ma se fino a ieri lo considerava un’alternativa valida per gli “zingari”, “un posto per vivere con tanto di servizi” , rispetto alle case popolari, come mai oggi  lo presenta come altamente pericoloso e da smantellare? Un minimo di coerenza non guasterebbe. Ma il tarlo che rode Benedetti è sempre lo stesso. Lui, gli “zingari” li vuole fuori da Massa. Massa deve diventare una città “denomadizzata”.

Non solo perciò ha raccontato balle sui sinti a cui è stata assegnata la casa popolare che sono, italiani, massesi di residenza e inseriti nella graduatorie delle case popolari, ma non propone nulla, nonostante l’accenno pietistico ai “diversi bambini” presenti nei campi, di alternativo alle aree di sosta non autorizzate, attualmente abitate de sinti e rom quasi tutti, se non italiani,  “comunitari”: Se si cacciano da Massa (ammesso e non concesso che sia legittimo e possibile), dove devono andare? Perché da qualche parte dovranno pure andare, non essendo puri spiriti, ma cittadini italiani, magari anche massesi ed europei.

Invece si limita a ventilare che Comune e Prefetto potrebbero finire in guai giudiziari nel caso succedessero disgrazie in questi campi. Ma i guai seri capitano invece soprattutto a chi viene “evacuato” e buttato in mezzo alla strada, nell’assoluta precarietà, senza alternative. E’ successo a Livorno, dove morirono bruciati vivi quattro bambini rom, perché, cacciati con i loro genitori da un campo sosta non autorizzato, si erano  dovuti accampare, sotto un cavalcavia dell’autostrada, in mezzo alle sterpaglie, lontano da ogni fonte d’acqua e servizio. Una vergogna irreparabile per la città di Livorno e per la magistratura che non ha fatto giustizia.

La città di Massa non ha un solo campo sosta autorizzato, mentre la Comunità Europea chiede che ogni comune se ne doti. Perchè non si provvede ad attrezzarne qualcuno come avviene da altre parti, a Carrara, a La Spezia, a  Pisa, a Lucca, eccetera, per dare loro una sistemazione decente, invece di costringerli a vivere nell’insicurezza e nella precarietà?  Su questo argomento ho scritto una nota il 17 marzo “I sinti di Massa non sono “nostri simili” e a quella rimando per altre considerazioni su Benedetti e le sue sintonie con gli “zingari”.

pubblico a parte una foto di Benedetti fuori legge che collaca cartelli stradali falsi per denomadizzare Massa.

 tuttavia Marcello Palagi puntualizza che il maggior cinismo in questa faccenda non è rappresentato tanto da Benedetti quanto dal sindaco stesso e dalle sue dichiarazioni sul non diritto dei rom ad un alloggio perché … non ne hanno bisogno:
  

Ho visto che molti, a ragione, se la sono presa con Benedetti per le sue foto di denomadizzatore. Ma non so se le parole del sindaco Volpi, Ds, riportate tra virgolette, in un trafiletto del Tirreno del 20 marzo dimostrino una sensibilità e un rispetto maggiori di quelli del consigliere della destra, non dico per i rom vittime dell’incendio, ma almeno per degli uomini, donne e bambini che hanno perso tutto e non hanno più neanche un riparo per la notte: «Un alloggio agli sfollati del campo nomadi degli Oliveti? Non capisco a che titolo lo possano chiedere, non credo sia fattibile. Va detto però che il comandante dei vigili urbani (Santo Tavella, ndr) mi ha già fatto una relazione dettagliata sull’accaduto e mi ha detto che ormai in quell’area non c’è più nessuno. Segno che non hanno bisogno di avere una casa».

Sindaco, il titolo che lei richiede è che hanno perso tutto e sono nudi e crudi per la strada! Ma si capisce sono rom, abusivi, cioè senza diritti umani, forse stranieri, sicuramente non votano e sono invisi all’opinione pubblica benpensante, non hanno difese e protettori e lei può serenamente fregarsene di loro. 

Il fatto che si siano allontanati dall’area dell’incendio forse è spiegabile con meno cinismo e disinteresse del suo: non è il segno che non hanno bisogno di avere una casa; è che hanno paura di avere oltre al danno, la beffa, oltre ad aver perso tutto sanno di rischiare, come abusivi, di venir denunciati, perseguitati, processati, espulsi. Sono dei precari dei diritti fondamentali. Loro lo sanno, lei no.  

Lei si preoccupa solo di pararsi il culo, non vuole correre il rischio che si verifichino altri incendi che possano inguaiarla legalmente … Così garantisce da benpensante ai benpensanti: «In passato avevamo avuto delle segnalazioni, mi hanno detto che una comunità era stata allontanata (dal luogo dove è avvenuto l’incendio ndr) ma evidentemente qualcuno c’è tornato. Faremo controlli giornalieri, nessuno potrà più occupare quell’area. È un impegno che ci prendiamo, d’ora in poi non potranno esserci di queste sorprese». (da Il Tirreno del 20 marzo 2015). Nobile impegno:  “controlli giornalieri e nessuno potrà più occupare quell’area” e tuto è risolto. 

La sua preoccupazione è che nessuno possa più occupare quell’area, nessuna comprensione, invece, non una parola di solidarietà da parte sua per questi rom, per  i loro problemi di sopravvivenza immediata, per le loro sofferenze, le loro paure, il loro futuro incertissimo. Basta che escano dal suo orizzonte, dalla sua giurisdizione.  Se non altro Benedetti fa il suo mestiere di destro dichiarato, proveniente dall’MSI, alleato di Casa Pound e in marcia verso la lega di Salvini, lei invece amministra con una coalizione di centrosinistra e democratica (ancor più silente  e indifferente di lei!). E’ proprio vero che ad esercitare il potere si diventa peggior

 

 

 

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