il vescovo ‘ciellino’ di Ferrara: “il ’68 origine di tutti i mali”
sull’esorcismo: “è carità verso i fratelli posseduti, che portano nel volto i segni di questa nuova lebbra
il ’68? L’origine di tutti i mali. Il vescovo di Ferrara Luigi Negri mette una pietra tombale sul movimento che cercò di diffondere nel mondo le istanze di pacifismo, antirazzismo, onestà nella politica, pari diritti per donne e minoranze. Il movimento che protestò contro la guerra in Vietnam, la mancanza di libertà del regime sovietico con la Primavera di Praga, che voleva l’istruzione per i ceti meno abbienti e lottò contro l’oppressione sociale.
La critica all’anno delle contestazioni arriva nel corso di un intervento di Negri al X Corso internazionale sul ministero dell’esorcismo e la preghiera di liberazione organizzato dall’Istituto Sacerdos dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, in collaborazione con il Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa (Gris).
Di fronte agli oltre 150 partecipanti, venuti ad ascoltare il dibattito su esorcismo, pericoli delle sette, magia, occultismo e satanismo, sono intervenuti tra gli altri, Matteo Borrini, professore di antropologia forense, mons. Davide Salvatori, che introdurrà gli aspetti canonici e i padri Pedro Barrajón e Cesar Truqui.
Nella sua lezione il vescovo ha parlato della mancanza di regole che spesso guida fuori strada i giovani. “Nel ’68, che è all’origine di tutti i mali per i nostri giovani – riporta l’agenzia Adnkronos -, si diceva ‘vietato vietare’: i rischi per i ragazzi, oggi arrivano proprio da qui, da questo permissivismo totale per cui fare quel che pare e piace è l’unica regola”. “Vivere in una dimensione di immoralismo – continua il prelato- in cui non c’è più bene o male, può rendere più debole di fronte alle tentazioni del diavolo: ad esempio, se tu dici che con la donna puoi fare tutto quello che vuoi, che non c’è più niente di male, diventi più vulnerabile alle sollecitazioni”. Una “crisi etica dilagante” di fronte alla quale mons. Negri vede utile avere più esorcisti, ma soprattutto “figure che aiutino a fare un cammino”.
Il vescovo ha proseguito parlando del male, che “non è un problema metafisico – si legge su Avvenire -, ma una sfida all’intelligenza, alla sensibilità, alla capacità di costruire e di amare dell’uomo”. Oltre al male, che “esiste e l’uomo ne ha una rovinosa complicità perché lo persegue come se fosse la strada verso il bene”, Negri mette in guardia anche dal demonio, che “nella sua articolata presenza, interviene nella vita degli uomini e attacca perché la fede diminuisca, scompaia”. Quanto ai “fratelli posseduti”, “la carità verso di loro, che portano nel volto i segni di questa nuova lebbra, si esprime nell’esorcismo”, praticato da quei sacerdoti che sono “un avamposto dell’amore di Dio per gli uomini di oggi”.